Xanath Lichy tiene da anni seminari in Francia sul metodo che ha messo a punto per liberarsi della schiavitù degli occhiali. E qui ci racconta la sua storia: «Io miope e astigmatica fin da bambina, ecco come sono riuscita a fare a meno
Xanath Lichy tiene da anni seminari in Francia sul metodo che ha messo a punto per liberarsi della schiavitù degli occhiali. È autrice del libro-manuale
“Occhi in salute. Rafforzare la vista e fare a meno degli occhiali” e qui ci racconta la sua storia: «Io miope e astigmatica fin da bambina, ecco come sono riuscita a liberarmi degli occhiali».
«Sono diventata miope all’età di sette anni, con un leggero astigmatismo. Non vedevo più alla lavagna e per correggere la vista mi era indispensabile portare gli occhiali. Fin dall’inizio, il medico esordì con un discorso molto chiaro: “È per tutta la vita, la tua vista si abbasserà regolarmente e dovrai cambiare le lenti ogni 6 mesi, perciò prendiamo subito un altro appuntamento”. Prendeva il via un programma associato a una fatalità: i cali di vista erano definitivi! Così, ogni anno, la mia vista calava e lo spessore delle lenti aumentava» racconta Xanath.
«Mi sentivo sempre più dipendente e triste per il fatto di dover praticare attività che mi attiravano, come nuoto, danza, equitazione, senza essere a mio agio con una vista così bassa. Verso l’età di dodici anni mi sono ribellata. Durante la visita annuale dall’oculista, quando ha di nuovo proposto il successivo appuntamento, dentro di me mi sono ripromessa che la mia vista non si sarebbe abbassata più. “Di questo passo, a vent’anni sarò cieca! No, la mia vista non calerà più!”. Ed è effettivamente quello che avvenne: stabilizzai la vista, con grande stupore del medico. Avevo appena fatto la mia prima esperienza di pensiero creativo e positivo, ma all’epoca non avevo ancora la capacità di inventare la tappa successiva: recuperare la vista, rieducare gli occhi. Era molto lontano dalle mie credenze e da tutto ciò che avevo sentito durante l’infanzia sulla miopia e sui problemi di vista in generale».
«Ho quindi utilizzato, per quasi trent’anni della mia vita, delle correzioni: prima gli occhiali e, dai diciotto anni in poi, le lenti a contatto. Che liberazione furono! Grazie alle lenti dimenticavo di essere miope, ma purtroppo, nel giro di quindici anni i miei occhi hanno iniziato a rifiutarle. Fu terribile per me, mi era insopportabile il fatto di dover rimettere gli occhiali – prosegue Xanath – Con una miopia a -6, senza correzione ero nella nebbia più completa. Nel frattempo, già da parecchi anni seguivo un percorso di sviluppo personale, frequentando tra l’altro seminari di rilassamento e di pensiero positivo che mi facevano enormemente bene, e ogni giorno dedicavo un po’ di tempo alla pratica di diversi esercizi. Queste tecniche mi aiutavano molto nell’ambito della mia professione, incentrata sulla produzione audiovisiva, ambiente quanto mai stressante!».
«Mi piaceva il mio lavoro e lo trovavo appassionante, e queste pratiche quotidiane mi aiutavano a gestire lo stress. Ed è nell’ambito di questi seminari che, all’età di trentacinque anni, sentii parlare per la prima volta della possibilità di migliorare la vista in modo naturale e, con il tempo, di fare a meno degli occhiali. Rimasi fulminata. Era l’informazione che mi mancava, ed era ovvio! “Ma certamente,
perché non potremmo rieducare gli occhi come rieduchiamo altri organi?”. E, subito, la decisione: “Lo farò!”. Ero convinta che tutto ciò fosse possibile ed ero assolutamente determinata! Ho letto dei libri ma, soprattutto, nel maggio del 1993 ho seguito un corso che mi ha aperto nuovi orizzonti e dato gli strumenti concreti per prendermi cura dei miei occhi. Ero motivata, ho seguito il corso più volte, ho praticato, ho letto ancora, ho cercato. Ho cominciato a portare sempre meno gli occhiali e ad utilizzarne un paio con lenti meno forti. Che vittoria!».
«Non avevo più astigmatismo e la miopia aveva cominciato a regredire, gli occhi erano più tonici. Ho continuato e, di miglioramento in miglioramento, ho finito per non portare più gli occhiali tranne che per guidare. Nel 1995 ho potuto cominciare ad andare al cinema senza occhiali, ero perfino in grado di leggere i sottotitoli! Che vittoria per una miope! A quel punto la mia vita era rivoluzionata, ho cambiato orientamento professionale, indirizzandomi verso il benessere, e qualche anno dopo mi è stato proposto di guidare io stessa dei corsi per il miglioramento della vista, con l’idea di condividere la mia esperienza e tutto ciò che avevo imparato, letto, scoperto e vissuto».
Xanath tiene corsi, fa ricerca e ha avuto l’occasione di interagire con molti professionisti della salute, che seguivano i corsi desiderosi di sfatare la “fatalità” degli occhiali: medici, osteopati, chinesiterapeuti, infermieri, psicologi, ipnoterapeuti, operatori energetici, guaritori, naturopati ma anche professionisti dello yoga, di qi gong, praticanti di shiatsu, massaggiatori e perfino ottici e ortottisti. Molti gli scambi anche con gli optometristi (cioè gli specialisti dello studio e della misurazione dei difetti della vista).
«Nello scambio con questi professionisti ho arricchito le mie conoscenze – spiega Xanath – scoperto altri metodi, sviluppato nuove pratiche, semplificandole anche, e constato con gioia che più il tempo passava più i risultati erano migliori, più rapidi e semplici da raggiungere».