In Finlandia sembrano fare sul serio sul reddito di base: il primo ministro parla di 750 euro al mese per tutti: un reddito universale per rendere il lavoro una scelta di vita. Il welfare come non lo avete mai visto
Un reddito di base, garantito a tutti. In Italia giacciono da tempo in Parlamento due progetti di legge targati rispettivamente M5S e Sel. In Finlandia il governo ha presentato un progetto di reddito universale di 750 euro per tutti i cittadini, a prescindere dalla loro età o situazione sociale, renderebbe il lavoro una “scelta di vita. “Il lavoro deve diventare una scelta di vita e con una cifra di base al mese si può decidere di condurre un’esistenza modesta ma completamente dedita al tempo libero, alla famiglia, agli amici, al godersi la vita come meglio si crede”. Questo è il fantastico progetto di Juha Sipila, primo ministro della Finlandia.
È noto come i paesi del Nord Europa abbiano un sistema di welfare ai massimi livelli, che protegge e sussiste i residenti. Ma ciò il programma di “Basic Income” – reddito di cittadinanza – che sta mettendo in campo il primo ministro Juha Sipila, in carica dal 29 maggio scorso, è qualcosa di assolutamente rivoluzionario.
“Implement A Basic Income Experiment” (qui il pdf in lingua originale) è il primo esperimento di reddito di cittadinanza universale che vuole portare fino a 1.000 euro per tutti i cittadini, a prescindere dalla loro età o situazione sociale, rendendo di fatto il lavoro una “scelta di vita”.
Nonostante manchi ancora l’ufficialità sono trapelati i dettagli della proposta di Sipila, che consiste nel trasformare gradualmente il sistema di welfare in un sistema di reddito minimo. Tutti gli adulti sarebbero retribuiti con reddito di base mensile di € 620, che è il salario indicizzate. In aggiunta a questo reddito base è possibile richiedere una sovvenzione condizionale di € 130 (in casi di disoccupazione, malattia, studio, congedo parentale e assistenza all’infanzia), per un totale di 750 €.
Il progetto, un’utopia dagli effetti perversi per i critici, è sostenuto da gran parte dei partiti politici. Alcuni evocano una retribuzione base più bassa, intorno ai 500 euro, ma c’è chi come i liberali che desidererebbe arrivare a 850-1.000 euro.
Il principale partito di governo, il Partito di Centro e il nuovo primo ministro Juha Sipilä, sono sostenitori della proposta di un reddito di base ma i suoi nuovi partner governativi, il populista “Veri Finlandesi” ed i conservatori “NCP” non si sono ancora espressi pubblicamente sulla questione ed il governo al momento non ha ancora definito le modalità ne i tempi della sperimentazione. Tuttavia, questo segna un primo impegno da parte di un governo nazionale di un paese europeo ad attuare una sperimentazione di un reddito di base. Se dovesse avvenire e sarà il primo esperimento in una nazione sviluppata. Altri esperimenti sono stati effettuati più di recente in India, Namibia e Brasile ed ognuna di queste sperimentazione ha riportato risultati molto positivi con il miglioramento delle prestazioni economiche, sanitarie, degli alloggi, scolastiche ed anche produttive. La questione del reddito di base inoltre sta vivendo un ampio dibattito internazionale e in altri paesi si potrebbero ripetere sperimentazioni locali come ad esempio in Olanda.