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Allevamenti e agricoltura intensivi: io boicotto

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Di fronte al dilagare dell’allevamento e dell’agricoltura industriali ed intensivi, in tanti hanno lanciato l’allarme: le aziende piccole e familiari stanno scomparendo. L’Organic Consumers Association ha messo a punto linee guida per proporre il boicottaggio. Scopriamole.
L’Organic Consumer Association ne ha fatto una vera e propria campagna, presentandola con tutti i successivi step, in nome di una maggiore sicurezza alimentare. Andiamo a vedere cosa suggerisce.
Alexis Baden-Mayer, dell’organizzazione OCA, ha presentato nei giorni scorsi la prima di una serie di prese di posizione per spiegare come boicottare agricoltura e allevamenti industriali e intensivi. “Ci sono un sacco di ragioni per il boicottaggio – ha spiegato – le prime due sono la salute dei consumatori e il benessere degli animali. Ma ancora più: l’unico modo per nutrire il mondo e ripristinare la stabilità del clima è quello di ripristinare l’efficienza del nostro sistema alimentare. Oggi le produzioni industriali sono inefficienti, poiché i terreni  vengono utilizzati per produrre cibo per gli animali dai quali si trarranno, complessivamente, meno prodotti alimentari rispetto a quanti se ne sarebbero potuti ricavare utilizzando direttamente la terra per dar da mangiare alle persone. Per non parlare poi di quanto sta accadendo con le coltivazioni ogm, che “mangiano” distese enormi di terreni per coltivare cereali da far mangiare ad animali che poi finiranno sulle nostre tavole. Animali che spesso sono allevati in condizioni innaturali, insalubri e inaccettabili”. L’OCA prende una posizione netta: “Bisogna finirla con queste produzioni industriali e intensive e l’unico modo per farlo è boicottare i prodotti che vengono da lì”.
Ecco le linee guida:
–          Acquistate direttamente dalle piccole aziende agricole familiari, comunità agricole di base, piccoli mercatini di produttori locali
–          Se proprio dovete andare al supermercato, scegliere prodotti biologici evitando i produttori i cui marchi riconducono a società che non tengono conto del benessere degli animali, che mancano di trasparenza o che hanno grandi dimensioni. Leggete però sempre le etichette perchè tante informazioni (anche se non sempre complete) potete trovarle lì
–          Se dovete scegliere prodotti nelle grandi catene di distribuzione, informatevi prima (utilizzando anche il web) sulla condotta e la natura dei produttori
–          Se i prezzi nelle aziende o presso i produttori più piccoli sono più alti, ricordate sempre che modificando le scelte e le abitudini alimentare, complessivamente alla fine dell’anno, potreste benissimo arrivare a spendere meno. Ad esempio ciò avviene riducendo o eliminando la carne e determinati altri prodotti di cui si può fare a meno e il cui costo è maggiore rispetto ai prodotti vegetali

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