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Anche la Cgil rivuole il 55%

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L’equiparazione della riqualificazione energetica con le semplici ristrutturazioni, con detrazioni al 50%, è inammissibile. Un danno non solo per le industrie del settore, ma per tutto il sistema Paese. L’efficienza appare più lontana
Anche il principale sindacato italiano si scaglia contro la decisione del governo di abbassare l’aliquota delle detrazioni sulla riqualificazione energetica al 50%, appiattendo l’incentivo su quello degli interventi ordinari di ristrutturazione. “È veramente incomprensibile – spiega Antonio Filippi, responsabile Energia della CGIL nazionale – che per fare “cassa” si taglia un settore come quello dell’efficienza energetica che è uno degli obiettivi indicati anche dall’Unione Europea. Chi mai intraprenderà più interventi di efficientamento energetico, quando il “Bonus” per le semplici ristrutturazioni edilizie ordinarie, sarà disponibile per lo stesso importo, con il vantaggio di non sottostare a nessun adempimento? Basterà dichiarare la ristrutturazione e ogni problema di rendicontazione scomparirà anche”.
Secondo Uncsaal, l’associazione confindustriale dell’involucro edilizio, la decisione costituisce “un affossamento delle detrazioni del 55%, con un conseguente gravissimo impatto negativo per il sistema Paese e per il comparto dei prodotti da costruzione.
Federlegno e Uncsaal hanno sciorinato i numeri per spiegare che oltre a danneggiare il settore il governo compromette anche le entrate fiscali dello Stato. “Dal 2007 al 2010 gli incentivi fiscali dedicati alla riqualificazione energetica degli edifici hanno generato oltre 11 miliardi di euro di fatturato, tradottosi in un gettito IVA di circa 2.3 miliardi di euro e in un gettito fiscale da reddito d’impresa di circa 330 milioni di euro. Gli ottimi risultati si sono replicati anche nel 2011 le cui prime stime indicano che l’ecobonus del 55% genererà un fatturato incrementale tra 2.6 e 3 miliardi euro”.
“Inserire tutti gli interventi in uno stesso calderone, che sia il 50% o il 36% – spiega l’Anit, l’Associazione per l’isolamento termico e acustico – non aiuterà il miglioramento del nostro patrimonio nazionale sotto il punto di vista energetico ambientale”.

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