Attenzione agli isolanti sintetici!
homepage h2
La rivista tedesca Oekotest, nel numero di aprile, ha sottoposto ad un confronto i materiali utilizzati per l’isolamento del tetto, dimostrando che alcuni prodotti possono addirittura inquinare l’ambiente indoor e favorire la proliferazione di muffe.
Il mercato tedesco è per definizione molto attento alla coibentazione, ma è dominato per il 96% dai materiali sintetici come il polistirene e le lane minerali. Grazie all’impulso delle nuove normative sui materiali rinnovabili si stanno però diffondendo a macchia d’olio anche la fibra di legno e la fibra di cellulosa. Prodotti come il sughero, la lana e la canapa restano invece prodotti di nicchia.
Tra i sedici isolanti testati i risultati migliori sono stati ottenuti da quattro prodotti in fibra di legno, uno in sughero e un altro in lana di vetro. Giudizio negativo per alcuni materiali che invece rilasciano sostanze nocive negli ambienti e non favoriscono la traspirazione.
Il raggiungimento del valore di trasmittanza desiderato – 0,20 W/(m²K) – è garantito da tutti i prodotti, che ovviamente necessitano però di spessori diversi, dai 13 fin ai 25 centimetri per ottenere questo risultato. In termini prestazionali la maggiore efficienza tanto per intenderci è stata ottenuta da una schiuma poliuretanica.
Ma sulle emissioni invece le differenze ci sono eccome. Tre prodotti a base di polistirolo emettono composti organici volatili pericolosi, tra cui idrocarburi aromatici e lo stirolo, sostanze a rischio cancerogeno. L’emissione di gas è particolarmente elevata durante la lavorazione. Ma gli esperti di Oekotest non escludono la contaminazione degli ambienti anche a lavoro ultimato. Un motivo in più per optare per materiali isolanti naturali, che oltretutto provengono da materie prime rinnovabili e non hanno problemi di smaltimento.