Alcuni semplici suggerimenti per difendersi in casa dall’inquinamento elettromagnetico e ridurre i consumi energetici
Le comodità offerte dalla corrente elettrica sono innumerevoli; ma purtroppo lo scotto che si paga è la crescita dell’inquinamento elettromagnetico anche dentro le mura di casa.
Qualcosa però si può fare per ridurre l’effetto dei campi elettromagnetici e allo stesso tempo ridurre i consumi energetici. Staccare l’interruttore Per esempio si può prendere l’abitudine di staccare l’interruttore generale ogni sera prima di addormentarsi.
E’ una mossa che ha il pregio di essere molto economica e che può essere realizzata senza modificare l’impianto.
Occorre però controllare i confini dei muri perimetrali; non ci saranno problemi se confiniamo con il vano scala, ma occorre informarsi sulla distribuzione dell’impianto e degli elettrodomestici degli appartamenti confinanti, perché i campi elettromagnetici attraversano i muri.
Se appoggiato alla parete delle camere o della zona soggiorno troviamo televisioni, caldaie, computer o la cucina (generalmente il luogo in cui si fa ampio uso di elettrodomestici) non ci resta che distanziare da questi muri, di almeno 2 metri, i letti, le poltrone e quanto utilizziamo per riposarci dai muri che ci separano dai vicini.
Non ci si può fidare nemmeno dei pavimenti, ma normalmente non rappresentano un grosso problema. L’incertezza si risolve solo richiedendo una perizia dell’abitazione e il rilievo dei campi ionizzati e non ionizzati. Un’altra soluzione molto radicale è quella di utilizzare la legna per il riscaldamento e la cucina e le candele per l’illuminazione.
In un condominio di città può risultare molto difficile mettere in pratica tali scelte, ma almeno i fine settimana e le vacanze potremmo trascorrerle all’insegna dello slogan “lontano dall’elettricità”.
Ancora più semplice è il cercare di ridurre al minimo la dipendenza energetica sostituendo tutta una serie di piccoli apparecchi elettrici come radiosveglia, apriscatole, spazzolini da denti, rasoio, macinacaffè, spremiagrumi, frullini, gelaterie e panificatrici, macchine per la pasta con dispositivi manuali.
Viva il disgiuntore
Se staccare l’interruttore può apparire molto complicato, circondati come siamo da segreterie telefoniche, videoregistratori, caldaie e frigoriferi, non ci rimane che eliminare dalla nostra vita i trasformatori elettronici, gli stand by, (questa è dura, lo riconosco), gli asciugabiancheria, le piastre e i forni elettrici e a microonde. Se abbiamo tutti questi oggetti, molti dei quali sono sinceramente inutili, è più salubre inserire la spina solo al momento dell’utilizzo.
Con la spina staccata l’apparecchiatura e il cavo di collegamento vengono resi, in modo molto semplice, privi di tensione e quindi non creano campo.
Una soluzione più pratica è quella di inserire nel quadro luce, dopo il salvavita, un disgiuntore che colleghi le linee elettriche utilizzate nelle camere da letto. In questo caso è anche bene controllare che i letti siano distanti almeno 2 metri da ogni elettrodomestico e 70 cm da altre linee elettriche poste fuori del disgiuntore.
Questi suggerimenti valgono se si vuole avere un comportamento di prevenzione e di difesa totale dai campi elettromagnetici che, con l’elettricità, si possono generare all’interno delle abitazioni. La stessa attenzione ovviamente va posta per le basse e le alte frequenze presenti nell’ambiente (ripetitori, antenne, ecc.).
Un controllo molto importante per ridurre eventuali dispersioni dell’impianto elettrico, riguarda l’efficacia della messa a terra che andrebbe ripetuto ogni 4-6 anni.