Parte dalla Francia il divieto assoluto di commercializzare e regalare sacchetti di plastica. Virata ecologista del Ministro Ségolène Royal. L’opinione pubblica è pronta!
Sì, ni, no, forse sì, ma, però… Sui sacchetti di plastica c’è troppa esitazione in Italia, come in Europa. La proliferazione degli shoppers risulta insostenibile ed è una delle prime cause di inquinamento dei mari. La Francia ha deciso di farla finita e abbandonare definitivamente i sacchetti di plastica che si acquistano normalmente alle casse dei supermercati, a prescindere dal fatto che essi siano gratuiti o a pagamento. A deciderlo è stata l’Assemblea nazionale transalpina, la cui commissione per lo Sviluppo sostenibile ha adottato nella serata di mercoledì un emendamento depositato dal ministro dell’Ambiente Ségolène Royal. «Si tratta di una tappa importante, che era attesa delle ong ambientaliste: non ci rendiamo neppure conto di quanto i sacchetti di plastica non biodegradabile siano inquinanti», ha dichiarato il membro del governo di Parigi.
La scelta è stata accolta come una «buona notizia» da parte degli ambientalisti. L’associazione France Nature Environnement ha tuttavia messo in guardia dalla risposta, prevedibile, della lobby industriale che potrebbe cercare di annacquare il provvedimento. «Crediamo che l’opinione pubblica sia pronta a questa scelta», ha spiegato Benoît Hartmann, portavoce dell’organizzazione ecologista.
Ad oggi, in Francia, grazie ad una convenzione volontaria, il numero di buste di plastica distribuite nei grandi supermercati è passato dai 10,5 miliardi del 2002 ai 700 milioni del 2011.