Bibliodiversità ed editoria indipendente: antidoti alla monocultura della mente
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Non è stato sconfitto dalle letture digitali né da un temuto generale disinteresse verso le storie su carta che sono l’antitesi dell’usa-e-getta sotto cui qualcuno vorrebbe nascondere la cultura. Allora, permettiamoci in questo momento di (sotto)scrivere una lode al libro, che può essere veramente «l’antidoto alla monocultura della mente», come afferma anche Mimmo Tringale, direttore editoriale di Terra Nuova Edizioni. Assistiamo a una sua rinascita, a una sua rivincita, quasi che questo periodo di grande difficoltà lo abbia fatto riscoprire, riassaporare, riabilitare.
Il valore di un libro
Usiamoli anche per trasferire una visione critica nei e dei consumi, quindi per innescare una trasformazione radicale di cosa, come e dove si acquista, possibile rivoluzione fattuale di cui forse pochi riescono a immaginare appieno le potenzialità e l’impatto.
Ma sarà vero che tutto questo può nascere da un libro, dai libri? Perché no. Magari non solo, ma anche. Libri come vitamine della mente, soprattutto per le nuove generazioni, travolte e macinate dagli smartphone, dai social e dalla contrazione del pensiero e del linguaggio. Libri come integratori per potenziare le difese immunitarie a contrasto del pensiero unico, che impera e ha intenzione di imperare sempre più.
L’editoria indipendente si può muovere anche al di fuori di titoli e temi standardizzati imposti dal business, dalle catene, dalle scelte costrette dalle indagini di mercato e dalle imposizioni monoculturali.
Viene tutelata così la bibliodiversità nelle librerie indipendenti che la accolgono e la auspicano, molte delle quali fanno scelte coraggiose anche di tipo culturale oltre che di produzione, di filiera etica e di diritti.
Dove e come si acquistano i libri fa dunque la differenza: farlo nelle librerie indipendenti, oppure online direttamente dalle case editrici, libera e ridistribuisce forze, energie e risorse per tenere accesa la fiducia e la possibilità di una vera scelta.
A domicilio
Basti pensare, per esempio, all’iniziativa Libri da asporto ( www.libridaasporto.it), che consente alle librerie di richiedere la consegna dei libri al proprio domicilio. L’iniziativa ha avuto il sostegno di diversi editori indipendenti, che hanno organizzato una raccolta fondi per coprire interamente le spese di spedizione.
E ancora, si può segnalare la piattaforma www.bookdealer.it, che riunisce sul web le librerie indipendenti.
Il servizio è nato nell’agosto scorso: si seleziona il punto vendita in cui effettuare l’acquisto, si sceglie tra due modalità di recapito del libro (consegna a domicilio o spedizione con corriere) e la somma spesa va direttamente alla libreria.
Le grosse complicazioni del 2020 hanno risvegliato in genere la creatività di innumerevoli piccole librerie, che si sono impegnate per creare, alimentare e preservare una propria rete-comunità di lettori e fruitori. Ha visto la luce una sorta di «ecosistema» che ha permesso a molti anche di (ri)scoprire la passione e l’amore con cui tanti librai portano avanti un mestiere per nulla scontato. Qualcuno ha persino organizzato le consegne in bicicletta riproponendo anche la dimensione profondamente umana e relazionale che può albergare dietro questa economia culturale.
Un’altra iniziativa che vale la pena menzionare è senz’altro Libri con le Ali, che è stata attuata durante il lockdown della scorsa primavera e che costituisce senz’altro lo spunto per eventuali altre situazioni analoghe.
Ali è uno dei principali distributori di libri a livello nazionale e con questa iniziativa sostanzialmente il distributore si fa carico dell’ordine che una libreria è riuscita a prendere dal proprio cliente, il quale si vede recapitare il libro, anche in questo caso, senza alcun costo di spedizione.
La differenza è che i libri partono direttamente dai magazzini di Ali, senza costringere il libraio a gestire le spedizioni con la giacenza. In questo modo il lettore mantiene il rapporto privilegiato con la propria libreria di fiducia e con il libraio, che inserisce l’ordine direttamente sul portale di Ali, specificando l’indirizzo del cliente finale.
All’estero si segnala, negli Stati Uniti, Bookshop, un sito web che consente alle librerie indipendenti di creare la propria vetrina virtuale con i negozi che raccolgono l’intero margine di profitto da ogni vendita (circa il 30% del prezzo di copertina).
La piattaforma sta per aprire anche in Inghilterra e, come segnala The Guardian, sia il servizio clienti che la spedizione sono gestiti da Bookshop e dai suoi partner distributori, con titoli offerti con un piccolo sconto e consegnati entro due-tre giorni. Lanciato negli Usa alla fine di marzo con piani iniziali di crescita relativamente
modesti, a metà giugno scorso il sito vendeva libri per un valore di un milione di dollari al giorno. Bookshop è partito con 250 librerie affiliate, ma ad oggi i negozi sono oltre 900.