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Cambiamo la finanza per cambiare l’Italia

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Banca Etica lancia una campagna per sensibilizzare i leader politici sulle necessarie riforme della finanza. Cinque domande cruciali ai leader politici
Siamo vicini alle nuove elezioni, travolti da una campagna elettorale fiammeggiante che rischia di far dimenticare i contenuti veri e decisivi per cambiare in meglio la nostra organizzazione politica e sociale.
Banca Etica è convinta che le priorità che stanno a cuore al migliaia di persone e organizzazioni della società civile socie siano altre, a partire dal varo di misure che scoraggino la finanza speculativa a vantaggio di una finanza trasparente e al servizio della collettività e dell’occupazione. Per questo Banca Etica lancia oggi la Campagna di sensibilizzazione “Cambiamo la finanza per cambiare l’Italia”.
Attraverso la piattaforma www.change.org soci, clienti, simpatizzanti e tutte i cittadini consapevoli e responsabili potranno firmare per porre alle forze politiche e ai principali leader, (tra cui Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani, Beppe Grillo, Giuseppe Ingroia, Mario Monti e Nichi Vendola), 5 domande cruciali:
1) Tobin Tax – Intende migliorare l’attuale Tobin Tax al fine di arginare la finanza speculativa, i derivati e le transazioni giornaliere ultraveloci e di reperire risorse per welfare, ambiente  e cooperazione? Come?
2) Paradisi Fiscali –  Realizzerà misure per contrastare la fuga di capitali verso i paradisi fiscali? Si impegnerà per ridurre la presenza in tali Paesi delle società italiane controllate dal Tesoro?
3) Azionariato Popolare – Rivedrà la tassazione sui piccoli risparmi in modo da non penalizzare le esperienze di democrazia economica e azionariato diffuso?
4) Etica&Finanza – Si impegnerà per attuare la separazione tra banche commerciali al servizio dell’economia reale e istituti specializzati nel trading, così come auspicato da autorevoli commissioni indipendenti? Introdurrà una definizione normativa della finanza etica e per favorire le attività ad essa correlate incluso il microcredito?
5) Basilea per il sociale – Terrà conto del rapporto dell’UE (Liikanen) che segnala il ruolo cruciale del sistema delle banche etiche e cooperative in risposta alla crisi? Chiederà una revisione degli accordi di Basilea affinché non penalizzino le banche etiche e cooperative e non ostacolino l’erogazione di credito a favore delle realtà del Terzo Settore?  
«Banca Etica rappresenta un’esperienza finanziaria efficace a sostegno dell’economia reale e al cambiamento sostenibile – spiega il presidente Ugo Biggeri – . Ci siamo impegnati per dimostrare che un sistema finanziario etico e trasparente non solo è possibile, ma ottiene risultati economici, sociali e ambientali migliori rispetto a quelli del sistema finanziario tradizionale. Crediamo che questa crisi sia stata generata in larga parte dalle distorsioni di una finanza sempre più lontana dai cittadini e dalle imprese che creano occupazione producendo beni e servizi utili. Una finanza speculativa cui la politica non ha saputo imporre regole trasparenti. Come tutti siamo chiamati a scegliere chi ci governerà, ma per farlo vogliamo sapere cosa i leader politici intendono fare sui temi della finanza: perché da qui dobbiamo ripartire per dare futuro al welfare, all’imprenditoria e all’occupazione in Italia».

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