Centrale sperimentale a energia solare
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”Una scommessa importante non solo per l’azienda, ma di grande significato anche per l’Umbria” ha detto la presidente della Regione Catiuscia Marini. Il progetto rappresenta – ha sottolineato Catiuscia Marini – ”una scommessa sull’industria che fa della ricerca e dell’innovazione un fattore di sviluppo e di competitivita’ sul mercato globale, lungo la strada di quella ‘green economy’ che unisce in un unico nesso, in un’unica filiera virtuosa, scienza, lavoro, impresa, sviluppo economico e sostenibilita’ ambientale. E’ una scommessa sul futuro – ha aggiunto la presidente -, una voglia di futuro sostenuta da una grande visione. La realizzazione di questa centrale ci riempie di orgoglio e ci conferma nella fiducia sulle risorse, le eccellenze, le energie positive che esistono in Umbria e in Italia, e costituiscono la vera garanzia per l’uscita dalla crisi e la ripresa dell’economia”.
Il via alla centrale e’ partito oggi dopo la firma, oggi, del protocollo attuativo per la realizzazione da parte del direttore generale del ministero dell’Ambiente Corrado Clini e il presidente di ‘Archimede Solar Energy’ Gianluigi Angelantoni. Parte cosi’ anche il finanziamento a fondo perduto di un milione e 500 mila euro da parte del ministero dell’Ambiente per la centrale che ha un valore complessivo di circa 6 milioni di euro. Costruita con componenti italiani e ingegneria Giapponese la centrale ha lo scopo di costituire una vetrina per la tecnologia, tutta nazionale, del solare termodinamico a sali fusi, frutto di una intuizione del premio Nobel Carlo Rubbia. ”Lo scopo di questa centrale solare termodinamica che abbiamo inaugurato oggi non e’ commerciale – ha detto Gianluigi Angelantoni – ma di promuovere l’economia, la bancabilita’ e l’affidabilita’ degli impianti di energia solare a parabola. Si tratta, infatti, di una tecnologia innovativa che ha bisogno di essere provata affinche’ gli investitori possano avere la garanzia del suo corretto funzionamento per poter poi finanziare la costruzione di centrali”.
Questo tipo di tecnologia – e’ stato spiegato – concentra la luce solare, utilizzando specchi parabolici, su di una stringa di tubi ricevitori che contengono un fluido (i sali fusi) utilizzato come mezzo di trasferimento del calore per poi produrre il vapore necessario a muovere le turbine generatrici di energia. Attualmente gli impianti commerciali solari a specchi parabolici – e’ stato detto ancora – usano olio diatermico come mezzo di trasferimento del calore che e’ pero’ inquinante ed altamente infiammabile ad alta temperatura. La nuova centrale dimostrativa, un test loop da 600 metri di lunghezza, dotata di 5 ore di stoccaggio di energia termica, funzionera’ invece utilizzando per produrre vapore giorno e notte i sali fusi che non sono infiammabili e costituiscono dei fertilizzanti naturali e possono percio’ essere stoccati senza alcun rischio ambientale.
L’intesa di oggi fa seguito al protocollo firmato il 27 dicembre 2012 dal ministro dell’Ambiente e dall’assessore all’ambiente della Regione Umbria ed e’ finalizzato ”allo sviluppo di un progetto sperimentale ovvero alla realizzazione di un impianto solare dimostrativo, nel territorio regionale, replicabile a livello nazionale”.