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Comuni Italiani sempre più efficienti, ma lo Stato?

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I comuni italiani sono sempre più virtuosi, con regolamenti sempre più stringenti sull’efficienza energetica. Ora serve l’estensione delle detrazioni del 55%
Oltre mille amministrazioni comunali hanno modificato i propri regolamenti edilizi introducendo obiettivi di efficienza energetica ed ambientale, per migliorare le prestazioni degli edifici superando la normativa vigente. Secondo il rapporto ONRE, l’Osservatorio Nazionale sui Regolamenti Edilizi, realizzato dalla collaborazione tra Cresme e Legambiente, i Comuni sono sempre più virtuosi. Il Rapporto, giunto alla sua quinta edizione, ha registrato nel corso degli anni un positivo e costante aumento delle attenzioni riservate ai temi dell’efficienza. Oltre a registrare un netto aumento del numero di regolamenti sostenibili rispetto agli anni passati (il 42,3% in più rispetto al 2010 e l’80% rispetto al 2009), il rapporto ha permesso di rilevare anche un aumento dei temi affrontati tra i quali l’isolamento termico, i tetti verdi, l’utilizzo di fonti rinnovabili, l’efficienza energetica degli impianti, l’orientamento e la schermatura degli edifici, i materiali da costruzioni locali e riciclabili, il risparmio idrico e il recupero delle acque meteoriche e delle acque grigie, l’isolamento acustico, la permeabilità dei suoli e l’effetto isola di calore, le prestazioni dei serramenti, la contabilizzazione del calore, la certificazione energetica, le pompe di calore e le caldaie a condensazione, la ventilazione meccanica controllata.
“I regolamenti edilizi comunali – ha spiegato Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente – si stanno dimostrando un’ottima chiave di lettura per raccontare l’evoluzione verso l’edilizia sostenibile e strumenti preziosi per accompagnare l’innovazione in corso, per una corretta progettazione e per la realizzazione di edifici con una maggiore efficienza energetica. I risultati – ha aggiunto Zanchini – dimostrano che l’innovazione sta andando avanti e che la spinta alla certificazione energetica e al miglioramento delle prestazioni impressa dall’Unione Europea sta producendo buoni risultati. Ora occorre, però, una regia nazionale che consenta di superare le troppe contraddizioni del quadro normativo italiano e i ritardi nel recepimento della normativa europea di riferimento, per raggiungere gli obiettivi fissati al 2021 quando tutti i nuovi edifici dovranno essere progettati e costruiti in modo tale da avere bisogno di una ridotta quantità di energia per il riscaldamento e il raffrescamento che, in ogni caso, dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili. E’ indispensabile anche una strategia per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, dando certezze per le detrazioni del 55% che terminerebbero a giugno e legando gli incentivi ai risultati raggiunti in termini di riduzione dei consumi energetici, aiutando così concretamente le famiglie”. I comuni sono sempre più efficienti, ma lo Stato? Finché ci sono le detrazioni conviene approfittarne, ma una maggiore stabilità degli incentivi permetterebbe a tutti di pianificare gli interventi con più calma e attenzione.

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