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Conosci il pellet?

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L’Italia è il paese delle stufe a pellet, ma il consumo di questo combustibile è quasi quattro volte superiore alla nostra capacità di produzione. Qualenergia ha pubblicato una guida per aiutare a scegliere il pellet di qualità
Il portale Qualenergia.it ha pubblicato l’attesa guida sull’acquisto di pellet di qualità snocciolando dei dati molto interessanti. La prima cosa da sapere è che l’Italia, oltre ad essere leader nella produzione di stufe domestiche, è il principale mercato europeo per impiego domestico di pellet. Nella nostra penisola oltre un milione e mezzo di famiglie ha scelto questo combustibile per riscaldare la propria abitazione, tanto da raggiungere un consumo annuo ormai prossimo ai 2 milioni di tonnellate.
l settore del pellet ricopre sempre più importanza nell’economia nazionale, con numeri che dimostrano il crescente consolidamento e la necessità di riconoscimento del ruolo che riveste: ci sono oltre 3.500 aziende dedicate al settore e un’occupazione, mai calcolata su tutta la filiera, che presenta tra diretto e indotto, numeri intorno a 19.000 addetti con un fatturato del solo segmento delle stufe a pellet che ha superato i 10 milioni di euro.
Nel 2011 il consumo di pellet è stato di poco superiore a 1,8 milioni di tonnellate, di cui l’89% (≈1.600.000 t) in stufe e inserti domestici e il restante 11% (≈200.400 t) in caldaie. Il numero complessivo di stufe installate nel 2011 si stima di poco superiore a 1.561.000 unità, di cui il 48% nelle regioni del Nord
Ma veniamo dunque al combustibile. La produzione di pellet è stata avviata, dopo alcune limitate esperienze industriali, alla fine degli anni ’90. In particolare il mercato nasce e si sviluppa nel Nord Italia, dove tuttora si colloca l’86% dei produttori e oltre il 95% della produzione
Purtroppo nel nostro paese la filiera produttiva di questo materiale è ancora molto frammentata. Solo il 28% delle domanda è soddisfatto dalla produzione nazionale e la maggior parte del pellet impiegato nel nostro paese proviene da paesi terzi. Svetta l’Austria con il 32% del nostro mercato, seguita dai paesi dell’est con quote attorno al 26%. L’Italia è il principale importatore europeo di pellet per uso domestico e l’unico paese in cui il consumo è quasi quattro volte superiore alla produzione.
La guida realizzata da Qualenergia è stata pensata per fornire al consumatore alcune importanti nozioni per acquistare pellet in sicurezza. Bisogna tener conto che nel 2011 è stata pubblicata al norma europea che definisce le caratteristiche di qualità del pellet, la UNI EN 14961-2, in sostituzione alle norme nazionali esistenti. La norma introduce tre classi di qualità:
    •    la A1, che corrisponde alla classe di qualità più elevata
    •    la A2 e la B, destinata a grandi impianti di combustione per uso commerciale o industriale.
Altro sistema di attestazione della qualità attivo in Italia è Pellet Gold che prevede come requisiti ulteriori l’analisi sia del contenuto di formaldeide (HCHO), sia della radioattività.
Per scaricare la guida: http://www.qualenergia.it/speciali/20121007-guida-acquisto-del-pellet-di-qualit%C3%A0

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