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Culetti felici

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Per esserlo davvero gli amati sederini hanno bisogno di ben poco: un detergente delicato e un velo di crema sono sufficienti. Basta scegliere i prodotti giusti.
Less is more: si tratta di una verità assoluta anche nella cura casalinga dei bambini. Se è sempre il caso di fare attenzione a quello che ci si spalma sulla pelle, nel caso dei piccoli l’accortezza dev’essere assai maggiore. La loro pelle è nuova e delicata e non possono contare su un film idrolipidico come quello degli adulti. Le sostanze che spalmiamo sulla pelle dei bambini penetrano più facilmente e possono lasciare tracce per sempre. Molti allergologi sostengono infatti che le sostanze con cui vengono a contatto nei primi anni di vita possono sensibilizzarli, e sviluppare, quando saranno più grandi, allergie e intolleranze.
Pochi prodotti scelti bene bastano. Il problema sta proprio nello scegliere, orientandosi fra i mille claim che inneggiano alla naturalità. Il discorso è ancora più vero quando si parla della crema protettiva, che applicata spesso quotidianamente, rimane ore e ore a contatto del burroso culetto.

La parola agli esperti
Cosa cercare quindi, e cosa richiedere? «La prima caratteristica di una crema per bambini è quella di essere idrorepellente. Deve cioè avere una forma cosmetica “acqua in olio”» risponde Fabrizio Zago, cosmetologo, consulente Ecolabel e curatore di Biodizionario.it. «Vale a dire che le particelle d’acqua devono essere trattenute all’interno della parte grassa e oleosa della crema. È infatti la pipì a irritare, e perciò non deve venire a contatto con la pelle. Un ottimo ingrediente per questo genere di prodotti è l’ossido di zinco: ha un’ottimo potere disarrossante, è molto lenitiva e toglie il fastidio».
L’ossido di zinco, in etichetta Zinc oxide, è stato recentemente al centro di alcune polemiche sulla sua presunta pericolosità, ma Zago rassicura: «è solo all’interno di creme solari e con l’esposizione al sole che potrebbe eventualmente degradarsi e dare il via alla formazione di radicali liberi».
Meglio che l’ossido di zinco all’interno della crema sia ben visibile e lasci la tradizionale scia bianca. Questo significa che è stata utilizzata una molecola di grandi dimensioni, incapace di penetrare all’interno della pelle.
Quando la spalmabilità aumenta e non si vedono tracce, potremmo essere in presenza di ossido di zinco micronizzato, il che non sarebbe un problema, oppure di nanomolecole, queste sì capaci di penetrare all’interno della pelle accumulandosi nell’organismo…

Sempre nell’articolo:

>> Saper leggere l’etichetta
>> L’ossido di zinco
>> Rischio allergeni del profumo
>> Conservanti sospetti
>> Alla larga da questi ingredienti!
>> Le parole d’ordine: dolcezza e dermocompatibilità
>> Cosa fare per prevenire arrossamenti e screpolature

– Box1: Pasta di zinco fai-da-te
Per ridurre al minimo la possibilità di contaminare con sostanze indesiderate i santi culetti, è possibile creare in casa un semplice preparato.

– Box2: Prodotti a confronto
15 prodotti, fra i maggiori disponibili in commercio, sotto la lente dell’esperto per analizzare in ciascun prodotto la presenza di: petrolati, siliconi, conservanti, cessori di formaldeide, ammine e amminoderivati, lanolina, profumazione, allergeni del profumo, ossido di zinco e la presenza di certificazioni bio-eco.

La versione completa dell’articolo è pubblicata nel numero cartaceo della rivista Terra Nuova – Novembre 2011 disponibile anche come eBook.

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