Dalla Sardegna la bioedilizia a km zero
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La commissione ha valutato i contenuti di iascun progetto sulla base di quattro criteri principali: riduzione dell’impatto ambientale; innovazione tecnologica o di contenuti; sostenibilità sociale del progetto; diffusione e riutilizzo del progetto stesso in diversi contesti territoriali.
Le materie prime utilizzate dalla Casa Verde 2.0 sono naturali e a km zero: terre crude, argille, sabbie selezionate, lana di pecora sarda, cenere dolce, gusci d’uova, erbe infestanti e paglia, sottolavorazioni di latte, olio di oliva, sale e olio di mare, frutta, verdura e altro ancora.
L’azienda ha seguito le orme di già percorse da alcune avanguardie della bioedilizia, come ad esempio Spring Color, nell’utilizzo di materiali vergini di prima lavorazione o eccedenze di filiera ritrasformate, con l’obbiettivo di realizzare un’ampia gamma di prodotti finiti sia per interni sia per esterni nel settore della bioedilizia e non solo. I risultati sono sorprendenti: la formula di questa neonata fibra ecosostenibile permette la realizzazione di elementi semilavorati quali mattoni, pannellature isolanti, pezzi per i manti e le impermeabilizzazioni dei tetti, oppure prodotti finiti d’arredo interno ed esterno quali divani, letti e lampade fino ad applicazioni nautiche e aeronautiche.