Vai al contenuto della pagina

È arrivato il docu-film “Sei pronto per fare una rivoluzione?”

homepage h2

Lui è Bernardo Cumbo, un ragazzo di 21 anni che, terminata la scuola, ha realizzato un film documentario che è una vera rivelazione, o meglio… rivoluzione! L’obiettivo? «Fare aprire gli occhi ai miei coetanei». E ora è disponibile su youtube gratuitamente.
Bernardo Cumbo ha 21 anni, è umbro e terminata la scuola si è dedicato a realizzare un film documentario che parla già dal titolo: “Sei pronto per fare una rivoluzione?”.
«Tutto è iniziato circa 2 anni quando ho scritto un libro che cercava di rispondere ad alcune domande – spiega Bernardo – Un giovane quando esce dalla scuola superiore si trova paracadutato in questa società superficiale e complessa quindi: quali sistemi compongono una società? In pratica cosa sono l’economia, il capitalismo, la politica, eccetera? Ci rendiamo anche conto che abbiamo la “fortuna” di vivere in una società in crisi (crisi economica, politica, ambientale, ecc.). Quindi: c’è una crisi che genera tutte le altre? Come trasformare questa crisi in opportunità? Il libro è stato un totale fallimento, però io sono un “testone” quindi ho trasformato il libro in film. Un film pensato per i miei coetanei, quindi utilizzando una forma e un linguaggio il più chiaro e divertente possibile (ad esempio ci saranno candid camera). Non avevo nemmeno la videocamera e non avevo esperienza e competenza nei video. Sono partito proprio da zero ma il risultato è tutt’altro che trascurabile!».
E, dopo un grande lavoro, ecco che è oggi disponibile gratuitamente su youtube.

«Ho realizzato 11 interviste (tra i nomi più “blasonati” Serge Latouche, Luca Mercalli, Luigi de Magistris, 99 Posse, Maurizio Landini, Roberto Re) e grazie a due amici che hanno una casa di produzione locale e indipendente, finalmente, siamo arrivati in fondo».
«Quello che mi ha spinto a realizzare quest’impresa è sicuramente una sfida personale e l’importanza del messaggio, molti miei coetanei non hanno preso coscienza di dove stiamo andando e di perché ci stiamo andando – aggiunge Bernardo – Il film è stato realizzato con i soldi che avevo messo da parte per comprarmi l’automobile (inquina, giusto?)».
Il lungometraggio “Sei pronto per fare una rivoluzione?” è suddiviso in quattro parti.
Prima parte. “Cosa farai dopo? Lavoro, università o estero?”
«Questa è la domanda ricorrente l’ultimo anno di scuola superiore. Ma i media, gli amici e anche i familiari parlano di crisi economica, crisi di migranti, decadenza morale, depressione….siamo una società in crisi – spiega Bernardo – Io ero curioso di sapere se c’è una crisi che genera le altre, ma oltre a vivere in una società in crisi viviamo in una società complessa. Quindi ho cercato di cambiare prospettiva e chiedermi:” Quali sono i sistemi che compongono uno Stato?”.
Seconda parte: I quattro sistemi che compongono uno Stato
a) Sistema economico: il capitalismo. Intervista a Serge Latouche
«La finalità di un’economia è quella di soddisfare i bisogni materiali dell’individuo. Il problema è che il nostro attuale sistema economico ha come finalità il profitto quindi deve creare bisogni che in realtà non esistono, oppure soddisfare necessità non tenendo conto della reale domande del consumatore. Il capitalismo genera un profitto attraverso valori, che sono:
– La competizione e l’economia globale, che schiacciano i diritti dei lavoratori. Intervista a Maurizio Landini.
– Il lavorare, guadagnare e consumare illimitatamente, che significa nessuna libertà. Intervista ad Andrea Strozzi.
– Una crescita infinita, che causa l’attuale crisi ambientale con conseguenze disastrose per l’umanità. Intervista a Luca Mercalli.
– Un continuo sviluppo materiale e tecnologico con enormi rischi per la nostra privacy. Intervista a Giovanni Ziccardi.
b) Sistema politico: la democrazia rappresentativa. Intervista a Luigi De Magistris. «Se il nostro sistema economico, il capitalismo, deve generare in qualsiasi modo un profitto, il sistema politico, cioè la democrazia rappresentativa, dovrebbe generare fratellanza, rispetto e condivisione – spiega Bernardo – Ma nella democrazia rappresentativa ci si preoccupa delle elezioni, del modo di aumentare la clientela politica e della soluzione alle continue crisi politiche, quindi nella democrazia rappresentativa non ci può essere collaborazione. Quando penso alla politica com’è oggi l’immagine che mi viene subito in mente è un campo da calcio. Negli spalti ci sono i sostenitori dei rispettivi partiti, che si insultano a vicenda. Mentre nel terreno da gioco troviamo i nostri rappresentanti che urlano e discutono. In questo campo da calcio l’ingrediente mancante è la consapevolezza che se ci mettiamo a discutere delle cose che vediamo differenti passeremo la vita a discutere; se invece lavoriamo su ciò che siamo d’accordo passeremo la vita a lavorare”. Anche perché un adolescente, guardando e ascoltando queste persone che urlano, si scontrano e dove indubbiamente manca la comprensione e la tolleranza reciproca, che idea si potrà mai fare della politica? Quali modelli e valori di vita potrà ricevere guardando e ascoltando quelli che sono pure i suoi rappresentanti?».
c) Cultura. Cos’è la cultura? A cosa serve? Intervista a 99 Posse.
d) Il quarto sistema è l’Europa. Intervista a rappresentante di Emergency.
«L’europa che influenza la nostra economia (Bce) la nostra politica (Parlamento Europeo) e la nostra cultura (Erasmus). E i suoi valori portanti sono: “Tale paragrafo raggruppa gli obiettivi relativi alla politica estera e di sicurezza comune: pace, sicurezza, sviluppo sostenibile, solidarietà e il rispetto reciproco tra i popoli, il commercio libero ed equo, eliminazione povertà, tutela dei diritti umani (quella dei minori in particolare).” Ma l’Europa è coerente con i suoi valori? Cosa sta facendo e cosa potrebbe fare?».
Terza parte: I valori del nostro attuale sistema economico (la competizione e l’economia globale, il lavorare, guadagnare e consumare illimitatamente, una crescita infinita e un continuo sviluppo materiale e tecnologico) generano tutte le altre crisi (crisi ambientale, crisi migratoria, crisi economica, eccetera).
«Inoltre questi valori hanno plasmato il nostro sistema politico, la nostra cultura e l’Europa – spiega Bernardo – Infatti se io fossi un’imprenditore miliardario avrei il potere di decidere le priorità del mondo, di comprare le politiche dei governi, di influenzare le scelte dell’intera società attraverso la pubblicità, potrei determinare i programmi universitari. In altre parole, attualmente l’1% della popolazione, i super ricchi i, hanno in mano un’immenso potere economico che gli da il potere di plasmare il mondo come vogliono; di plasmarlo per il restante 99% della popolazione.
Quarta parte: Seguendo il pensiero di Gandhi si delineano due “futuri”.
a) Futuro in declino.
«Se continuiamo a farci guidare dai stessi valori, c’è da considerare l’innalzamento degli oceani che minaccia 360 milioni di abitanti delle metropoli costiere e rischia di sommergere il 70% delle coste mondiali – aggiunge sempre Bernardo – c’è da considerare che nel 2050 sono stimati 250 milioni di rifugiati ambientali. Dall’altra, se continuiamo in questa direzione, con l’enorme debito pubblico i nostri figli saranno costretti a lavorare sempre di più, questo significa meno tempo libero, meno spazio per l’amore e dunque più solitudine. Ma chi se ne importa!?!?! Ci saranno i robot che sono disponibili 24 ore su 24 sette giorni su sette».
b) Futuro di rinascita.
«Se vogliamo rinascere allora bisogna installare nella nostra mente 3 convinzioni e farci guidare da tre valori» dice Bernardo.
1) COLLABORAZIONE. «Dobbiamo smettere dare colpa all’altro, il passato è alle spalle, mentre ciò che ci attende e il futuro, un futuro che non sarà comodo bensì sarà di costante lotta. Quindi dobbiamo decidere insieme, agire insieme e ovviamente rischiare insieme. In sostanza significa politica. In Italia non c’è istituzione che sa con certezza quanti atti (leggi, decreti legge, decreti legislativi, leggi regionali, provvedimenti comunali e infine i regolamenti di Enti ed Autorità di regolamentazione) sono in vigore in questo momento. Quindi la situazione da risolvere non è fare nuove leggi, ma, prima di tutto,vanno semplificate quelli esistenti,passando da questa complessità a principi e obiettivi generali, semplici, chiari e comprensibili. Proprio perché non c’è bisogno di nuove e complicate leggi, ma c’è bisogno di una semplificazione da fare tutti insieme, il Parlamento va abolito, o comunque riformato. Poi la politica deve ritornare locale, direttamente nei comuni e nelle comunità, abolendo le Regioni e le varie sovrastrutture. Certo, ci sono delle sfide che richiedono conoscenze, saperi e competenze che noi cittadini non abbiamo ancora sviluppato. Ma ci sono associazioni e persone che hanno le competenze, l’esperienza e la volontà. Per questo motivo, a livello nazionale, il Governo, con ministeri con sottosegretari, vice ministri, dovrebbe essere sostituito da una squadra di esperti del settore, persone competenti».
2) SOBRIETaA’: «La seconda consapevolezza da riscoprire è che abbiamo un’unica, incantevole e preziosa Terra che, inoltre, ci fornisce di giorno in giorno il necessario per soddisfare i nostri bisogni primari, cioè:
– CIBO E ACQUA: autoproduzione cibo o dal produttore al consumatore (aziende agricole, mercati locali) INTERVISTARAGAZZI“ONDAD’ORTO”
– ELETTRICITà: energia da fonti rinnovabili.
– MEZZO DI TRASPORTO: città ciclabili e pedonabili.
– CASA: ad oggi in Italia ci sono oltre 55 mila personeiv costrette a “vivere” per strada, nello stesso momento ci sono 7 milioni di edifici inutilizzati, quasi uno su quattro, che stanno cadendo a pezzi. Intervista agli occupanti di via Garibaldi (Taranto) e al comitato di quartiere “Città vecchia” (Taranto)
-CULTURA,CRESCERE E SPERIMENTARE + RAPPORTI UMANI.
Questi milioni di edifici inutilizzati potrebbero essere trasformati in centri culturali dove si legge, dove si impara attraverso l’organizzazione di workshop, dove artisti sono liberi di esibire le proprie opere d’arte, dove si guarda film, dove si balla, dove ci si diverte organizzando party e feste, dove si discute,ci si confronta e dove c’è integrazione» conclude Bernardo.
3) FELICITà: «La terza consapevolezza da riscoprire è che tu hai ricevuto un regalo. Un regalo che ti permette di fare un’unico e indimenticabile viaggio in un posto meraviglioso, con persone uniche. E dopo essersi liberati grazie alla natura e a ciò che abbiamo già a disposizione, dall’incubo dei bisogni standard. Sarai libero di fare ciò che ti rende felice – spiega il 21enne umbro – Ma a te cosa ti rende felice? Quali sono i tuoi punti di forza?”. Intervista a Roberto Re.
COME SI CONCRETIZZA QUESTA RINASCITA?
E qui Bernardo Cumbo continua a dire la sua.
«Meno guerra più amore, innanzi tutto. Nel 2017 la spesa per la Difesa sarà DI 23,4 miliardi di euro (64 milioni al giorno). Oltre a non capire, che la violenza genera solamente altra violenza che rancore produce solamente altro rancore con questa somma, o una parte di essa, quante persone potrebbero essere aiutate e pannelli solari montati? Poi meno disuguaglianze e più giustizia. Una nuova riforma fiscale che imporrà qualche forma di tassazione ai grossi capitali E agli enormi stipendi. Con questi soldi quante case potremmo comprare? Bisogna anche investire nella cultura e soprattutto nella scuola».

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!