Avete mai sentito parlare delle earthship? Letteralmente significa “navi di terra”, ma in realtà si tratta di abitazioni dall’architettura bioclimatica, che permettono a chi vi abita di vivere in modo più autonomo, costruita con materiali di recupero, pneumatici, bottiglie e lattine e altro ancora.
Tatiana Chartrain e Pascal Veronneau hanno realizzato una vera e propria earthship, non senza essersi scontrati con problematiche pratiche, dalle autorizzazioni elle conformità, dalle norme vigenti alle risorse economiche. Ma ce l’hanno fatta e hanno raccontato la loro esperienza nel libro “Per una casa autonoma in acqua, elettricità e riscaldamento”.
Tatiana e Pascal hanno superato gli ostacoli rappresentati dalle autorizzazioni urbanistiche, dalle assicurazioni su terra e casa, dalle pratiche bancarie. E hanno coinvolto tante persone che conoscevano.
«Il nostro lavoro si è svolto completamente in autocostruzione, ma non in completa solitudine – spiegano nel libro – Abbiamo proposto cantieri partecipativi e abbiamo avuto l’opportunità di accogliere più di 200 persone diverse nel corso dei tre anni di costruzione. Sono arrivati familiari, amici e amiche a mettere le mani nella terra, vicini e vicine ad aiutare e molti volontari e volontarie che volevano saperne di più sul concetto di earthship o su un passaggio specifico della costruzione».
Hanno studiato la posizione dove è poi stata costruita la loro casa, la disposizione delle stanze, le tecnologie più adatte per la climatizzazione e l’autosufficienza energetica, hanno fatto insomma un grande lavoro con una enorme soddisfazione finale, vedendo la casa realizzata.
Scopri anche tu come fare per realizzare una vera e propria earthsip:
Aumento dei costi energetici, ricorrenti siccità, alluvioni improvvise, impennata dei prezzi di frutta e verdura… Le cronache quotidiane ci dicono che è tempo di pensare a uno stile di vita più sobrio e autosufficiente.
Anche per questo motivo Tatiana e Pascal volevano intraprendere un progetto abitativo alternativo. Dopo averci pensato un po’, hanno deciso di provare a costruire una casa autosufficiente ispirata alla “earthship”. E non essendo architetti di professione, hanno cercato e trovato l’aiuto di alcuni progetti di costruzione partecipata.
Oggi sono praticamente autosufficienti sia dal punto di vista energetico (pannelli solari, una serra esposta a sud per catturare l’energia solare e una massa termica per immagazzinarla) che dal punto di vista idrico (raccolta e filtraggio dell’acqua piovana). Inoltre, coltivano un orto in permacultura per produrre raccolti abbondanti nel rispetto della biodiversità.
In questo libro condividono le loro esperienze di costruttori principianti e convinti sperimentatori dell’autosufficienza: offrono “ricette” per intonaci a base di terra e per costruire muri con bottiglie o pneumatici, e descrivono nel dettaglio le soluzioni low-tech che hanno messo in atto per ridurre il consumo energetico.
Un manuale che ci invita a riflettere e ci aiuta a sognare, primo passo per mettere in pratica soluzioni che sono alla portata di tutti per raggiungere uno stile di vita sostenibile.