Ecco gli incentivi alle fonti fossili!

Cosa c’è dietro il nuovo Quinto Conto Energia, che abbassa gli incentivi per il fotovoltaico e le altre rinnovabili? Cosa c’è dietro la retorica dei costi troppo elevati in bolletta? Molto probabilmente c’è una ragione precisa: i magnati della produzione elettrica convenzionale hanno paura di perdere terreno. E i fatti lo dimostrano. Dopo il decreto punitivo sulle rinnovabili, dalle paludi del Parlamento emerge un emendamento, presentato da Stefano Saglia (Pdl) e controfirmato da Pd, Lega e Fli, che propone degli incentivi per gli impianti termoelettrici che non riescono a vendere abbastanza energia, perché “danneggiati” dalla produzione di energia pulita.

Il sistema di remunerazione potrebbe essere definito grottesco. Si basa infatti sulla potenza nominale o disponibilità di capacità produttiva, e non sull’energia realmente prodotta. Con il fantasma dell’approvvigionamento in situazioni di emergenza, verrebbero sostenuti finanziariamente gli impianti in base alla potenza messa a disposizione e non in base alla produzione effettiva. Le critiche, oltre che dalle associazioni di settore, sono arrivate anche da Confindustria che ha espresso ieri “forte preoccupazione per la misura introdotta” e che a regime potrebbe “innalzare ulteriormente il costo della bolletta energetica italiana per un valore compreso tra i 500 e gli 800 milioni di euro.