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Efficienza energetica: l’Italia seconda solo alla Germania

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Un risultato strepitoso e sorprendente quello dell’Italia, che si piazza al secondo posto nella classifica mondiale dell’efficienza energetica. Stravincono i tedeschi, male gli Usa. Possiamo migliorare…
La finale tra Italia e Germania è un classico del calcio. Ma stavolta parliamo dei mondiali dell’efficienza energetica, secondo la classifica stilata dall’organizzazione no-profit statunitense ACEEE (American Council for Energy Effiency Economy). I pronostici erano azzeccati e la Germania vince con facilità i mondiali dell’efficienza energetica, ancora più agevolmente rispetto alla gara calcistica. Ma questa volta c’è l’Italia che segue a ruota, al secondo posto. Dietro Germania e Italia troviamo l’UE nel suo complesso, seguono Cina, Francia, India, Giappone, Regno Unito e Spagna. Deludono gli Usa al tredicesimo posto, seguiti da Russia e Brasile.
La classifica tiene conto sia delle performance ottenute che delle politiche messe in campo e assegna quattro punteggi a ogni “concorrente”, uno generale e uno per ciascuno dei tre settori: trasporti, edilizia e industria (vedi sotto).
L’Italia, udite udite, è prima tra i 16 in quanto a efficienza energetica nei trasporti. Per noi Italiani è impossibile capacitarsi, rimaniamo sorpresi, ma qui pesa il numero contenuto dei km pro-capite percorsi dagli italiani, ben al di sotto rispetto agli spostamenti compiuti ogni giornodagli americani. E poi pesa il fatto che abbiamo un parco veicoli con consumi molto bassi, a metano, e “un buon rapporto tra investimenti su trasporto ferroviario e su strada”.
Buono il voto che il nostro paese ha in quanto a politiche per l’efficienza energetica, mentre rimaniamo più indietro nell’edilizia: abbiamo performance nella media europea per quel che riguarda il residenziale, ma gli edifici commerciali nel Belpaese consumano più energia per metro quadrato che in qualsiasi altro paese censito nel report. Il quadro descritto potrebbe sembrare piuttosto roseo, ma non bisogna dimenticare che si sono presi in esame solo i principali paesi, ovvero quelli che consumano e inquinano di più. L’analisi conclusiva insiste poi sull’ampio margine di miglioramento di ogni paese. Anche l’Italia deve fare di più.
Fonte: Qualenergia.it

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