Emergenza casa in europa: svolta ecologica?
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La situazione europea descritta dalla relazione è preoccupante: nel 2010 il 5,7% degli europei soffriva di disagi connessi alla situazione abitativa, il 17,86% degli europei viveva in alloggi sovraffollati o indecorosi e il 10,10% delle famiglie era in difficoltà per il costo eccessivo dell’alloggio, superiore al 40% del loro reddito disponibile – mentre la Carta sociale europea stabilisce con gli articoli 30 e 31 il diritto alla protezione contro la povertà e l’esclusione sociale e quello all’abitazione-. Investire nell’edilizia abitativa significa investire nel settore energetico, affrontando quindi la questione della precarietà energetica che riguarda dai 50 ai 125 milioni di europei. In primo piano, assieme alla crisi economica e sociale c’è l’emergenza ambientale. Si punta quindi a ridurre le spese energetiche delle famiglie e ad indirizzare il settore edilizio verso le energie rinnovabili per uno sviluppo urbano sostenibile. L’esigenza è quella del rinnovo degli impianti termici e l’utilizzo di energie rinnovabili, settori, dice la relazione «ad alto rendimento» e in grado di rappresentare «un vivaio di posti di lavoro verdi, locali e non de localizzabili».