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Emergenza casa in europa: svolta ecologica?

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In Europa quasi il 18% della popolazione vive in alloggi indecorosi e il 10% ha difficoltà ad affrontare le spese: è emergenza casa. Un piano ecologista in Parlamento per dare casa ai bisognosi e ridurre i costi energetici
Affrontare l’emergenza casa in chiave ecologica. E’ la sfida dell’eurodeputata francese Karima Delli, la cui proposta sull’edilizia popolare è stata approvata dalla Commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo. Proposta lo scorso gennaio, la relazione aspetta ora di approdare alla plenaria di Strasburgo prevista dal 10 al 13 giugno, per il voto definitivo. La Delli, oltre ad essere vice presidente dell’intergruppo Urban-Logement è anche attivista del collettivo francese Jeudi Noir, da anni protagonista di iniziative per cercare di arginare la situazione dell’housing exclusion in Francia.
La situazione europea descritta dalla relazione è preoccupante: nel 2010 il 5,7% degli europei soffriva di disagi connessi alla situazione abitativa, il 17,86% degli europei viveva in alloggi sovraffollati o indecorosi e il 10,10% delle famiglie era in difficoltà per il costo eccessivo dell’alloggio, superiore al 40% del loro reddito disponibile – mentre la Carta sociale europea stabilisce con gli articoli 30 e 31 il diritto alla protezione contro la povertà e l’esclusione sociale e quello all’abitazione-. Investire nell’edilizia abitativa significa investire nel settore energetico, affrontando quindi la questione della precarietà energetica che riguarda dai 50 ai 125 milioni di europei. In primo piano, assieme alla crisi economica e sociale c’è l’emergenza ambientale. Si punta quindi a ridurre le spese energetiche delle famiglie e ad indirizzare il settore edilizio verso le energie rinnovabili per uno sviluppo urbano sostenibile. L’esigenza è quella del rinnovo degli impianti termici e l’utilizzo di energie rinnovabili, settori, dice la relazione «ad alto rendimento» e in grado di rappresentare «un vivaio di posti di lavoro verdi, locali e non de localizzabili».

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