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Esce il documentario sulla storia della sciamana Kit Shepperd

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È stato presentato per la prima volta al pubblico il documentario “Shaman medicine woman – ritratto di Kit Shepperd, Donna Scudo di Lupo” della regista Sara Pozzoli e sarà possibile rivederlo in streaming, nell’ambito del Festival Fuorinorma, a partire dalle ore 20 di oggi, sabato 19 dicembre.
Esce il documentario sulla storia della sciamana Kit Shepperd
È stato presentato per la prima volta al pubblico il documentario “Shaman medicine woman – ritratto di Kit Shepperd, Donna Scudo di Lupo” della regista Sara Pozzoli e sarà possibile rivederlo in streaming, nell’ambito del Festival Fuorinorma, a partire dalle ore 20 di oggi, sabato 19 dicembre. Il documentario si propone «di essere medicina per gli occhi, il cuore e l’anima dello spettatore attraverso la figura di Kit Shepperd, una donna saggia che pratica la medicina sciamanica e fa da tramite, come un “osso cavo”, ad un’energia curatrice che passa attraverso di lei per raggiungere le persone che ne hanno bisogno» spiega la stessa regista.
Proporre un cinema diverso che entri in sintonia con lo spettatore: è un po’ questa l’idea alla base del film della regista romana Sara Pozzoli che con il ritratto di Kit Shepperd vuole «ispirare e trasmettere serenità e consapevolezza su quanto sia importante il nostro ruolo nel trovare la cura per noi e per chi ci sta vicino».
Tre anni fa è nata in Sara l’idea di realizzare questo documentario e c’è stato il lancio del crowdfunding per realizzarlo; il film è stato presentato nella sua anteprima al pubblico lo scorso primo dicembre al Festival Fuorinorma di Adriano Aprà e sarà possibile prenotarsi per rivederlo da oggi, 19 dicembre, sulla piattaforma mymovies.
“Questo film nasce dal desiderio di trasmettere la saggezza di una donna che conosce un mondo sottile, non visibile a tutti e di comprendere meglio cosa vuol dire essere una guaritrice. Realizzare questo documentario è stata un’ esperienza intensa ed un profondo insegnamento. Abbiamo trascorso, insieme ad Anthony Trahair, mio marito, che mi ha accompagnata e sostenuta nella realizzazione di questo progetto, tre settimane ad Eureka Springs in Arkansas, negli Stati Uniti, vivendo a casa di Kit Shepperd, a stretto contatto con lei” racconta la regista Sara Pozzoli.
“Una volta tornati in Italia, ci sono voluti più di due anni per vedere e rivedere con attenzione e cura tutto il girato, selezionarlo, montare il film e realizzare la post-produzione.”
Kit Shepperd è un ponte tra la cultura nativa amerindiana e il mondo occidentale, tra il mondo visibile e quello invisibile. Dopo aver vissuto in diversi luoghi degli Stati Uniti è arrivata ad Eureka Springs, un luogo assai speciale, ricco di acque sorgive, dove i nativi erano soliti incontrarsi per fare le loro cerimonie.”
La natura incontaminata fa da cornice a questa donna che si muove disinvolta nei boschi, «dove capita che le piante rispondano al suo passaggio con un saluto e che cammina nella città incontrando persone che le riconoscono il ruolo di guaritrice e di profonda conoscitrice delle erbe medicinali» spiega Sara.
«Ripensare cos’è la medicina e concepire di poter essere parte della cura per noi e per gli altri è uno dei messaggi prorompenti che trapelano dal ritratto di questa donna. La medicina è il modo in cui ciascuno cammina nel mondo: ogni persona porta la sua medicina. Per questo quando siamo con una persona malata, è importante che la gente che le sta attorno abbia un’attitudine positiva” dice Kit Shepperd.
“E’ importante riuscire ad aprire il proprio cuore, perché quando ami, l’amore ti ritorna indietro” spiega. “I nativi credono che noi siamo responsabili per le 7 generazioni prima di noi e per le 7 generazioni che verranno dopo di noi. Dobbiamo avere una grande accortezza per quello che facciamo.”
“Chi fa cinema, documentari, ha una grande responsabilità nei confronti degli altri e di se stesso. E’ fondamentale domandarsi ciò che trasmettiamo, cosa raccontiamo, come lo raccontiamo – spiega ancora la regista – Non mettere sempre e solo l’accento su ciò che non va. Questo non significa voler vedere solo le parti piacevoli dell’esistenza. Significa provare a cambiare prospettiva. Chi fa cinema e cultura credo dovrebbe sentire quanto ciò che presentiamo agli altri possa contribuire, o meno, al nutrimento delle coscienze. E poi credo che non bisogna avere la pretesa di parlare a tutti. Quello che si offre è per chi vuole riceverlo, in libertà”.
Chi fosse interessato al documentario “Shaman Medicine Woman – ritratto di Kit Sheppered, Donna Scudo Di Lupo può iscriversi (gratuitamente) alla piattaforma mymovies.it e prenotare il proprio posto per la proiezione.
Il documentario sarà disponibile per 24 ore, nell’orario che si preferisce, dalle ore 20 del 19 dicembre entro le ore 20 del 20 dicembre. In questo cinema virtuale ci sono ancora alcuni posti gratuiti disponibili.
Info per future proiezioni:
QUI il ll link del crowdfunding (ancora attivo per coprire i costi della post-produzione )

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