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Europei e maglie sporche

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Le divise ufficiali delle squadre che disputano gli Europei di calcio sono zeppe di sostanze inquinanti e nocive. Un pericolo elevato di contaminarsi, soprattutto per i tifosi più piccoli…
In occasione degli Europei di calcio verranno acquistate migliaia di magliette, soprattutto per i più giovani che vogliono indossare i panni dei loro eroi. Altroconsumo ha voluto controllare in laboratorio le maglie dei campionati di calcio europei, acquistando quelle ufficiali con i colori di Italia, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Portogallo, Russia, Spagna, Ucrania. Nel test di laboratorio sono state ricercate diverse sostanze tra cui tinture (cancerogene o allergeniche), formaldeide, cadmio e altri metalli pericolosi (arsenico, nichel, cromo, piombo). È stata misurata anche l’acidità del tessuto, che dovrebbe essere compatibile con quella della pelle, ma che spesso non lo è. E si è verificata anche la presenza di ritardanti di fiamma, dannosi per salute e ambiente, nonilfenolo, ftalati (proibiti nei giocattoli perché interferiscono con il sistema nervoso), idrocarburi policlici aromatici (cancerogeni e inquinanti).
I risultati sono poco incoraggianti. In particolare, in quelle di Spagna e Germania i residui di piombo (proveniente dai coloranti) sono abbastanza elevati da superare i limiti previsti dalla normativa sui prodotti per i bambini. Per una maglia con i colori della Polonia, Altroconsumo ha denunciato al ministero per lo Sviluppo economico la presenza di un composto organostannico (usato per prevenire l’odore di sudore e tossico per il sistema nervoso) in quantità oltre i limiti di legge. Tracce di metalli (oltre al piombo: nichel, cromo, antimonio), specialmente in alcune parti (colletto, maniche) sono un problema comune a tutte le maglie, benché tutte siano a norma di legge.
Un altro problema emerso dalle nostre analisi, problema che per il momento la legge ignora, è quello del nonilfenolo, inquinante molto dannoso per l’ambiente, utilizzato durante la lavorazione. La legge europea ne proibisce il rilascio negli scarichi delle fabbriche (che adottano sistemi di filtraggio), ma se resta in tracce sui tessuti prima o poi finirà nelle acque comunque: sono stati trovati residui sulle maglie di Italia e Spagna.
Molti crederanno che le imitazioni sono peggiori delle magliette originali, ma le cose stanno diversamente. Alcuni giorni fa anche l’organizzazione europea dei consumatori (Beuc) dopo un’analisi effettuata sulle magliette che indossano gli stessi calciatori ha rilevato tracce significative di nonilfenoli, che causano molti problemi all’ambiente e che possono essere assorbiti dalla pelle.

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