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Fermiamo lo spreco di cibo!

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L’Unione Europea sta elaborando un piano strategico per dimezzare lo spreco di cibo, e alcuni paesi come la Germania ci stanno già lavorando. Lo spreco alimentare deriva da una cattiva cultura e scarsa conoscenza degli alimenti
In Italia si buttano ogni anno oltre dieci milioni di tonnellate di cibo, dal campo alla tavola. Nella spazzatura finisce circa il 30% del cibo acquistato, soprattutto frutta, verdura, pane, pasta, latticini e affettati. Secondo Andrea Segré dell’Università di Bologna lo spreco alimentare domestico dipende da fattori diversi: la scarsa conoscenza di tecniche di conservazione del cibo, l’errata interpretazione dell’etichettatura degli alimenti, la conoscenza limitata di strategie per consumare in modo più efficiente e ridurre gli sprechi, l’errata pianificazione degli acquisti, lo scarso peso attribuito al valore economico di alcuni cibi la scarsa consapevolezza sulla reale entità degli sprechi di cibo che un individuo produce.
 
L’Unione Europea nel frattempo si è data l’obiettivo di dimezzare gli sprechi di cibo per il 2020.  Il commissario europeo all’ambiente, Janez Potocnik, dovrà dar vita alla nuova strategia europea di uso efficiente delle risorse e bandire ogni tipo di spreco, dall’energia alle materie prime, fino agli alimenti, con relativa riduzione della produzione di rifiuti. Il Bundestag tedesco starebbe già elaborando una strategia, mentre la Francia si e’ presa più tempo, fissando la scadenza al 2025.
L’Inghilterra alcuni anni fa ha lanciato la campagna “Love food Hate waste” adottata da alcuni commercianti per educare i consumatori alla sobrietà: sembra strano ma l’obiettivo è quello di dissuadere i clienti dal comprare più di quanto abbiano realmente bisogno.
Nell’Ue ci siamo dati come target quello di dimezzare lo spreco di cibo commestibile e di eliminare potenzialmente le discariche entro il 2020” ha detto il commissario Ue all’ambiente, Janez Potocnik. ”Meno sprechi alimentari – ha aggiunto Potocnik – porterebbero ad un uso piu’ efficiente dei terreni, un migliore gestione dell’oro blu, un impiego piu’ sostenibile del fosforo, con un impatto positivo sui cambiamenti climatici”. Alcune iniziative nazionali o a livello locale in Europa sono gia’ partite.
Anche in Italia qualcosa intanto si sta muovendo, vedi l’iniziativa Nord est Spreco zero.

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