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Fotovoltaico: in Germania si torna all’accumulo

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La Germania, paese leader della tecnologia fotovoltaica, inaugura una nuova stagione per l’energia prodotta dal sole: si torna alle batterie che garantiscono l’ottimizzazione dell’uso, e della produzione, nell’arco della giornata
Con la fine delle tariffe incentivanti vantaggiose la Germania, torna ad incentivare i sistemi di accumulo. Le batterie, anche se sono prodotte ancora con materiali inquinanti, consentono infatti di correggere gli sbalzi produttivi di Fotovoltaico, con la difficoltà per le reti di smaltire il forte carico proveniente nelle ore diurne. Salvo ripensamenti dell’ultim’ora, manca infatti ancora l’approvazione del Ministero, dal Primo Maggio entrerà in vigore la nuova legge. Come si scrive sul portale Qualenergia.it si tratta di un meccanismo di finanziamento agevolato accessibile attraverso la propria banca che gli utenti potranno richiedere (al 100% dei costi) per 5, 10 o 20 anni, ad un tasso di interesse che oscillerà tra l’1,5 e il 7%. Solo una volta messo in servizio il sistema di accumulatori sarà possibile richiedere il 30% di rimborso del finanziamento erogato dal Ministero per l’Ambiente.
Possono fare domanda di finanziamento i cittadini privati, i professionisti, le aziende, gli agricoltori e le Ong; sono invece esclusi gli enti pubblici e le aziende che producono sistemi e componenti oggetto del programma. La risorse a disposizione ammonterebbero a 25 milioni di euro per il 2013 e altrettanti 25 milioni per il 2014.
Gli accumulatori, oggetto del finanziamento dovranno avere una garanzia di almeno 7 anni, con una potenza inferiore ai 30 kW, mentre l’impianto deve essere stato messo in servizio dopo il 31 dicembre 2012. La potenza massima immessa in rete deve essere limitata al 60% della potenza nominale del generatore fotovoltaico. Inoltre l’inverter per l’immissione in rete deve essere dotato di interfaccia per il telecomando dell’impianto, in funzione delle condizioni di esercizio della rete elettrica.
Non si tratta solo di un passo indietro, alle origini del fotovoltaico, quando le batterie rappresentavano l’unica soluzione, perché non era possibile lo scambio con la rete. Come sappiamo un’ampia diffusione dei sistemi di accumulo oltre a diminuire la necessità di potenziare la rete elettrica, diluirebbe l’impatto del fotovoltaico sul sistema elettrico, spalmando il suo contributo nelle diverse fasce orarie. Secondo uno studio del Fraunhofer Institute la diffusione dello storage potrebbe aumentare anche del 66% la capacità della rete di accogliere energia e far calare del 40% i picchi di domanda.
Resta aperta la discussione sulla criticità ambientale sui sistemi di accumulo, per la cui costruzione si fa ancora largo uso di piombo e altri metalli pesanti.

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