Il cambio dell’ora conviene davvero?
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A certe latitudini infatti non è detto che sia pienamente sostenibile e conveniente: nei paesi freddi lo spostamento all’ora legale provoca spese di riscaldamento superiori nelle mezze stagioni, nei mesi di ottobre e marzo-aprile.
Nel frattempo adesso con il ritorno all’ora solare e lo spostamento delle lancette dell’orologio un’ora indietro, oltre a privarci di un po’ di luce nel pomeriggio ci costringerà ad accendere prima le luci in casa, con il possibile aumento dei consumi di energia elettrica. E poi ci sono delle difficoltà psicofisiche da affrontare.
Il bioritmo impiega circa 3 settimane per adattarsi alle nuove abitudini. Stanchezza, difficoltà digestive, disturbi del sonno, ma anche problemi cardiocircolatori. Forse potremmo abituarci già nei giorni precedenti, allungando progressivamente l’ora in cui si va a letto la sera.
Per questi motivi Giappone, non aderisce all’ora legale, e sono contrari gli agricoltori, perché è soprattutto nelle prime ore della mattina che è concentrato il lavoro nei campi ed è allora che serve più luce. Le lancette non si spostano anche in gran parte del resto dell’Asia e in Africa. Secondo l’associazione di consumatori Codacons, l’80% degli italiani è stufo di questi continui cambi e vorrebbe che l’ora solare venisse definitivamente eliminata a tutto vantaggio dell’ora legale.