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Il digiuno tecnologico rigenera il cervello

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Ogni tanto bisogna proprio staccare la spina da cellulari, smartphone, palmari e computer per permettere al cervello di rigenerarsi. Uno studio americano dimostra che l’overdose di tecnologia riduce la nostra efficienza cognitiva.
Un po’ di digiuno informatico non può fare che bene. Ne avevamo parlato giusto un anno fa, nel numero di dicembre della nostra rivista, mentre adesso arriva conferma dal mondo scientifico. Una sperimentazione condotta da tre psicologi delle Università del Kansas e dello Utah conferma che passare alcuni giorni immersi nella natura, lontano dal mondo interconnesso e multimediale, non solo “ricarica le batterie”, ma permette di migliorare del 50 per cento la capacità di risolvere con creatività i problemi. L’ articolo è stato pubblicato sulla rivista “PloS ONE” e analizza il calo di efficienza cognitiva del nostro cervello, quando viene sottoposto a un impegnativo lavoro in simultanea, come quello richiesto da elevati livelli di utilizzo di strumenti tecnologici (a partire da computer e smatphone), che costringono l’attenzione a passare rapidamente da un’attività all’altra cercando al contempo di mantenere fissi gli obiettivi dell’attività principale e a inibire le azioni o le informazioni considerate al momento irrilevanti.
Lo studio ha coinvolto 56 persone di entrambi i sessi e di età media di 28 anni, che hanno partecipato a escursioni della durata fra i quattro e i sei giorni in ambienti naturali, senza avere accesso ad alcuno strumento elettronico. I partecipanti sono stati sottoposti a test classici di valutazione della creatività e della capacità di problem solving prima dell’inizio dell’escursione e il quarto giorno. I risultati sono stati controllati valutando i risultati anche per gruppi di età, dato che, osserva David Strayer, uno degli autori, “quando si invecchia, si hanno maggiori abilità verbali”.
E’ così emerso che se il numero di risposte corrette fornite dai partecipanti prima della vacanza era in media di 4,14 su 10, dopo il periodo di “digiuno informatico” era salito a 6,08, con un guadagno di poco inferiore al 50 per cento.
Fonte: Le Scienze

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