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Il fotovoltaico a prezzi bassi

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Fin che c’è sole c’è speranza: anche senza incentivi il fotovoltaico tira, soprattutto per i prezzi sempre più bassi d’acquisto. Siamo vicini alla grid parity. Il futuro è nell’accumulo
Inizia una nuova era per il fotovoltaico: assenza di incentivi, abbassamento dei prezzi e grid parity per molte regioni, lasciano prevedere l’allargamento del mercato nel 2014. È il messaggio contenuto nella sesta edizione del Solar Energy Report che fornisce una panoramica esaustiva del settore.
Continua la riduzione del costo chiavi in mano degli impianti sul mercato italiano, con variazioni comprese tra il 12% nel segmento residenziale (<20kW), e il 18% del segmento delle centrali (>1MW). 
La complessiva stabilità nel prezzo di acquisto della componente moduli può nel complesso essere ascritta a due fattori:l’effetto diretto delle misure anti-dumping adottate a livello comunitario fin da Marzo 2013attraverso la definizione dei dazi provvisori su moduli di provenienza cinese e confermate a Dicembre 2013 per valori compresi tra il 3,5 e l’11,5%del prezzo di importazione stesso dei moduli;la contrazione del mercato europeo nel corso del 2013 (-42% circa,da 17,5 GW nel 2012 a 10,2 GW nel 2013), che ha reso meno rilevanti le importazioni di prodotti di provenienza asiatica, contribuendo a ridurre l’incidenza di questi ultimi sulla formazione del prezzo medio rilevato.
Nonostante l’andamento dei prezzi, i livelli medi di marginalità dei produttori italiani di moduli rimangono negativi,a causa delle difficoltà incontrate nel ridurre ulteriormente i costi di produzione. In particolare, per i moduli al silicio risulta difficile raggiungere nuovamente valori di marginalità sostenibili o almeno paragonabili ai valori del 2010, ma va un po’ meglio nel caso dei moduli CdTee a-Si che hanno visto scendere il costo di produzione grazie alla maggiore efficienza di conversione dei moduli prodotti (in alcuni casi superiore al 12%) resa possibile dai risultati ottenuti in termini di R&D nel corso del 2012.
Il futuro sembra sempre più orientato all’accumulo.Valutando il «costo al kWh risparmiato», definito come rapporto tra il costo di investimento nelle batterie e il totale dell’energia che può essere accumulata nel corso della vita utile complessiva della stessa,risulta evidente come sia la tecnologia al Piombo Acido che quella al Litio si stiano avvicinando alla soglia di convenienza, convenzionalmente fissata pari al prezzo di acquisto dell’energia elettrica dalla rete.

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