Il fotovoltaico conviene ancora
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Il risultato è che scegliere il fotovoltaico per il tetto di casa conviene ancora, con un risparmio che è maggiore quanto più alti sono i consumi e la quota di energia che si riesce ad usare direttamente esattamente quando l’impianto produce, senza farla passare per la rete.
Il portale Qualenergia ha fatto delle simulazioni per verificare la reale convenienza nell’installare pannelli fotovoltaici sul tetto di casa.
Nei casi più favorevoli si può rientrare dell’investimento in meno di 7 anni e avere un guadagno netto su 20 anni di oltre 8mila euro, a fronte di un investimento di circa 6.600 euro (iva inclusa), mentre con consumi più bassi, meno autoconsumo e meno radiazione solare, i tempi di rientro si allungano a 10 anni.
Qualenergia ha considerato quattro differenti situazioni di consumo, un prezzo dell’impianto al kWp installato chiavi in mano di 2.200 € + IVA del 10% (un prezzo di fascia media che dovrebbe garantire prodotti di qualità e tutta l’assistenza necessaria) e calcolando di dimensionarne la potenza in base ai consumi, la scelta ottimale da quando non c’è più la tariffa incentivante.
Particolarmente convincente il caso di una famiglia con consumi medio-alti, cioè 4.000 kWh all’anno, che paga l’elettricità 0,23 euro/kWh, ovvero il prezzo offerto a un utente in regime di maggior tutela con questi consumi, per semplicità non abbiamo considerato i probabili aumenti sul medio termine, che renderebbero più conveniente il FV.
Per coprire il suo fabbisogno elettrico: al Nord serve un impianto da 3,5 kWp, con un investimento di 8.470 euro iva inclusa e chiavi in mano; al Centro da 3 kWp, costo 7.260 euro e al Sud da 2,75 kWp per 6.655 euro.
Se questa famiglia consuma direttamente, senza farla passare per la rete, il 35% dell’energia prodotta dall’impianto solare (una percentuale di autoconsumo nella media) rientrerà dall’investimento in circa 7 anni al Sud e al Centro e in 8 al Nord. Avrà i guadagni netti, considerando anche la detrazione fiscale, da 5.800 a 6.600 euro su 20 anni a seconda dei casi, ma bisogna considerare che la vita utile dell’impianto è ben più lunga, in genere va oltre i 25 anni.
Fonte: Qualenergia.it