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Il Quinto Conto Energia è legge!

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L’Italia recede sul terreno delle rinnovabili con un nuovo decreto che penalizza consumatori e produttori. Un’occasione persa per il Paese nello sconforto delle associazioni di categoria
Si tratta di una “scelta recessiva per il Paese e un duro colpo alle prospettive di tutte le rinnovabili”. Le associazioni di categoria hanno salutato così il Quinto Conto Energia, su cui venerdì scorso è stata apposta la firma definitiva dei ministri Passera, Clini e Catania.
Da condannare è sicuramente il ritardo con cui è stato emanato il decreto dopo mesi di attesa e conseguente incertezza che ha tagliato gli investimenti nel settore.
Per fortuna l’entrata in vigore non sarà immediata ma consentirà la gestione di una fase transitoria per un passaggio più graduale e indolore dal IV sistema incentivante di cui al DM 05/05/2011.
La principale novità del Quinto Conto Energia è che introduce un meccanismo di tariffa onnicomprensiva a differenza del precedente decreto che si basava su incentivazione feed in premium e sulla valorizzazione dell’energia prodotta (scambio sul posto o ritiro dedicato, cessione al mercato). La tariffa onnicomprensiva del Quinto Conto Energia prevede l’acquisto da parte del GSE di tutta l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico ad un prezzo fisso basato sui kWh e comprensivo delle componenti remunerative di mercato e di quelle di incentivazione. Dopo averla acquistata sarà il Gestore, e non più i produttori, a vendere l’energia alla Borsa Elettrica.
Il decreto prevede l’innalzamento delle soglie di accesso ai registri, che passa così dai 12 ai 20 KW per tutte le categorie rilevanti a patto che accettino di ricevere una tariffa incentivante decurtata del 20%, esentando invece dall’obbligo gli impianti a concentrazione, quelli innovativi e quelli realizzati da Amministrazioni pubbliche, oltre a quelli in sostituzione di amianto fino a 50 KW per gli impianti più piccoli per i quali l’incentivo potrebbe diminuire ulteriormente con una tariffa omnicomprensiva di 208 euro/MWh e a un premio sull’autoconsumo di 126 euro/MWh, quando in passato  i valori erano rispettivamente di 237 e 155.
Confermati i premi per gli impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione di coperture in eternit e quelli con preponderante uso di componenti europei, e la priorità di accesso al registro per gli impianti realizzati dalle aziende agricole. Infine è stato aggiunto un incremento delle tariffe per alcune specifiche tecnologie che presentano una forte ricaduta sulla filiera nazionale come nel caso geotermico innovativo, fotovoltaico a concentrazione e innovativo.

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