Una ricerca sul ricorso all’acqua del rubinetto nel Sud Italia mostra una propensione sempre più alta da parte dei cittadini. Il primo motivo è addirittura la bontà, seguono comodità e maggiori controlli
Aqua Italia presenta i dati della nuova ricerca CRA 2014 relativi alla “propensione al consumo di acqua del rubinetto, trattata e non,” delle regioni Sicilia, Calabria e Basilicata”: dalla ricerca CRA 2014 è emerso che il 47,7% degli intervistati dichiara di bere acqua del rubinetto, trattata e non.
L’acqua a km zero è scelta abitualmente, da più della metà degli abitanti, infatti, il 32,3% dichiara di berla sempre o quasi mentre, il 13,3% la beve occasionalmente e il 2% la beve raramente. I principali motivi per cui la preferiscono all’acqua in bottiglia sono la bontà (19,6%) seguita dalla comodità (12,9%) e dai maggiori controlli (12,8%).
In particolare poi, il 19,2% degli intervistati dichiara di avere almeno un dispositivo di trattamento dell’acqua nella propria abitazione. Al primo posto si trovano gliapparecchi con filtro per l’eliminazione del cloro o altre sostanze, scelti dall’11,2% degli intervistati seguite dai sistemi ad osmosi inversa che si attestano al 9,6%. Nel dettaglio, il 19,7% di chi possiede un sistema di affinaggio dell’acqua ha sottoscritto un abbonamento di manutenzione periodica.
Infine, si è indagato sul fenomeno dei Chioschi dell’Acqua, l’evoluzione delle antiche fontanelle che oggi erogano a seconda della tipologia acqua refrigerata, gasata o filtrata.Usa o userebbe il servizio (qualora lo proponesse il comune di riferimento) il 44,8%degli intervistati mentre tra i residenti in comuni che non lo hanno proposto, solo il 17,8% in caso di attivazione non aderirebbe ugualmente.
Fonte: Il sostenibile