Italia che cambia: ancora tre giorni per far partire il progetto

Mancano solo tre giorni alla fine della campagna di crowdfounding dell’Italia che cambia, con ancora un piccolo sforzo si potrà raggiungere la quota minima di 15mila euro per far partire il progetto.
Che cos’è l’Italia che cambia? Provate a immaginare cosa accadrebbe se i mondi legati all’eco-sociale, alle reti di economia etica e solidale, alla decrescita, all’associazionismo, alla difesa del territorio, al cambiamento degli stili di vita decidessero di mettersi insieme. Sono tutte persone e realtà che, spesso senza neppure conoscersi l’un l’altra, ottengono risultati incredibili. Dove potrebbero arrivare insieme?
Il portale www.italiachecambia.org, diretto dal nostro collaboratore Daniel Tarozzi, vuole fare tutto questo, organizzando delle sezioni regionali che raccolgono tutte le realtà dell’ecologia, dell’etica e dell’attivismo. L’iniziativa ha lo scopo di creare uno strumento che metta insieme tutti gli attori silenziosi di quell’Italia che esiste ma che attualmente è invisibile dall’esterno, perché ignorata dai mass media. In altre parole si tratta di raccontare e rappresentare quei milioni di cittadini fino ad oggi esclusi dai circuiti informativi, offrendogli allo stesso tempo una serie di servizi fondamentali alla valorizzazione e alla messa in rete delle loro azioni.

Al progetto hanno già aderito in via informale molte delle centinaia di realtà incontrate negli anni (associazioni, comitati, movimenti, imprese).

“I 15mila euro che chiediamo” scrivono i promotori “sono in realtà la soglia minima con la quale potremo realizzare il primo passo del nostro ampio progetto. Sviluppare la complessa infrastruttura tecnica e la veste grafica del portale. Con 20mila potremo mappare e inserire tutte le realtà della rete di Italia che cambia presenti su tutti i territori del paese. Sarà, quest’ultimo, un lavoro enorme e capillare, perché comporterà anche l’inserimento di tutti i punti vendita e le attività che utilizzano i servizi offerti dalle realtà della rete (si pensi solo alla diffusione delle monete complementari, dei prodotti a chilometro zero, ecc), ma fondamentale per le funzionalità dello strumento. Con 30mila potremo costruire e dare una forma alla rete di realtà che aderiscono al progetto. Potremo così portare a compimento la nostra missione: raccontare e mettere in rete queste realtà e dare finalmente voce all’Italia che agisce e reagisce, e ce la fa”.

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