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L’uomo e il cane: vite in relazione

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Un nuovo approccio al legame con il proprio animale, che si collega alla vita della persona che lo accudisce, entrando a far parte della sua biografia, assumendo un valore emozionale, e a volte anche esistenziale. La prospettiva proposta dall’associazione Armonie Animali e dal veterinario Stefano Cattinelli, che ne è stato l’ideatore.
L’uomo e il cane: vite in relazione
Che gli organismi viventi siano un complesso intreccio di relazioni, gli uni con gli altri, e che vivano soprattutto di questo lo ha già detto la fisica, con la sua avanguardia e le sue frontiere, che stanno contribuendo a far evolvere proprio la concezione di “sistema” inteso come insieme di organismi in relazione. Ebbene, l’approccio vale per e tra esseri umani così come tra esseri umani e animali. «E qui emerge con forza ciò di cui, come veterinario, mi occupo da decenni ormai: la stretta ed empatica relazione che si instaura in particolar modo tra l’uomo e il cane e che si inserisce in un “sistema” che collega questi due organismi e queste due vite» spiega il dottor Stefano Cattinelli, veterinario esperto in omeopatia unicista e nelle pratiche di Costellazioni sistemiche, nonché anima e co-fondatore dell’associazione Armonie Animali e co-autore del libro “Vite connesse. L’approccio sistemico nella relazione con il cane”.
Cattinelli, insieme al suo collaboratore e amico di una vita, il veterinario Pietro Venezia, applica da tempo un modello di approccio alla cura del cane che non prescinde mai dalla persona che si lega a quell’animale, considerando dunque più piani, non solo quello fisico e materiale. 

Nuovi punti di vista

«Il momento storico che stiamo vivendo offre veramente a tutti la possibilità di osservare le cose da nuovi punti di vista e dunque anche le relazioni che coltiviamo tra esseri umani e tra noi e i nostri animali» spiega Cattinelli. «Il punto di partenza di questo cambio di percezione è rappresentato dalla realtà che ci circonda, perché ci si rende sempre più conto che il modello attuale non è più in grado di dare le risposte che cerchiamo. E sono moltissime ormai le persone che si sono messe alla ricerca di un modello di approccio alla vita che riesca maggiormente a comprendere la realtà in tutta la sua complessità».
«Dunque, applico questo paradigma anche alla cura degli animali che arrivano a me, in particolare dei cani, estremamente sensibili alla relazione con la persona che se ne prende cura. Il cane è un “sistema” che a sua volta è inserito in altri “sistemi”. E per chi, come me e Pietro, ha una visione omeopatica della diagnosi e della terapia, qualunque sintomo che il cane manifesti, sia esso fisico che comportamentale, è sempre il risultato di uno squilibrio che nasce dal sistema. Prendiamo per esempio il lavoro di filtro che il fegato svolge: deve essere in perfetta armonia con i ritmi dell’intestino che elimina le scorie, il quale è collegato con il filtro renale che a sua volta è connesso con la circolazione del sangue, in un susseguirsi di interdipendenze che fanno dell’organismo animale un sistema saggio e dinamico alla ricerca di sempre nuovi equilibri. Questo sistema, l’organismo animale, si collega poi alla vita della persona che lo accudisce, egli entra a far parte della sua biografia, assumendo un valore emozionale, e a volte anche esistenziale, molto rilevante. È dunque necessario ripensare la relazione con il proprio cane, perché gli animali stanno affrontando il viaggio evolutivo attuale insieme a noi; vanno quindi resi partecipi dei nostri passaggi di coscienza».

Le connessioni tra l’umano e il cane

«Le modalità di connessione tra l’umano e il suo cane sono molteplici; in tal senso l’approccio sistemico parla di multidimensionalità» prosegue Cattinelli. «Il cibo che diamo al nostro cane, ad esempio, rappresenta uno dei livelli. Possiamo dargli la prima scatoletta che troviamo o dedicarci a scegliere quella che riteniamo più sana e naturale, oppure possiamo preparare noi il cibo per lui. Questi tre modi di relazionarsi all’animale nel momento del suo pasto ci fanno riflettere sui gesti che compiamo ogni giorno nei suoi riguardi e ci invitano a osservare la connessione che hanno sul tutto. Se diventiamo consapevoli che questi gesti vengono ripetuti almeno due volte al giorno per tutto l’anno, per tutta la vita del cane, e che coinvolgono milioni di cani, ecco che si mette in atto una sorta di “filiera sistemica” che contribuisce ad ampliare la percezione per includere pezzi di realtà che prima non avevamo preso in considerazione. A fronte di ciò, io e i miei collaboratori riteniamo che il cane, ma in generale tutti gli animali che vivono con noi, rappresentino una porta, un varco, che ci accompagna e che ci connette con le forze evolutive della nostra coscienza».

Basta separazione dei ruoli

Dunque, quella che era la visione cane-padrone e che separa i ruoli, «nella sistemica non esiste» aggiunge Cattinelli. «Noi non siamo i padroni degli animali, ma siamo coloro i quali si assumono la responsabilità di accompagnarli lungo un viaggio che viene costruito a partire dalle condivisioni di esperienze che contengono vissuti emozionali. Siamo noi che scegliamo di identificarci in un determinato ruolo piuttosto che in un altro; personalmente a me non piace neppure la definizione di proprietario, perché l’animale non è una cosa quanto piuttosto un essere spirituale che entra nella nostra vita portando con sé forze di amore. Non nasciamo responsabili nei confronti della relazione con un cane, ma lo possiamo diventare, in maniera sempre nuova, mettendoci in gioco per crescere grazie e insieme a lui. Qualunque realtà che appartiene alla relazione con il nostro cane appare differente se si usa la chiave di lettura della sistemica».
Cattinelli, insieme a Pietro Venezia, veterinario e permacultore, e all’educatrice cinofila Valentina Armani, è appunto autore del libro Vite connesse. L’approccio sistemico alla relazione con il cane. «Non a caso abbiamo deciso di scrivere questo libro insieme, perché sia le Costellazioni sistemico-familiari che la permacultura si occupano di sistemi e ci insegnano a vedere la realtà nella sua complessità di interconnessioni, ci stimolano a conoscerla, a prenderne coscienza» conclude Cattinelli.
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Letture utili

Questo libro ci accompagna sulla via dell’approccio sistemico per comprendere più a fondo la relazione tra noi e il nostro cane. Quando sorge un problema o si manifesta un disequilibrio nel rapporto con il cane la mentalità comune si concentra sul particolare, cercando di risolvere l’anomalia.

Gli autori, partendo dalla propria esperienza professionale, dimostrano come sia invece necessario uno sguardo più articolato: i malesseri o i comportamenti disfunzionali che manifestano i nostri amici a quattro zampe fanno infatti emergere paure, tensioni, questioni irrisolte che riguardano anche la vita passata o presente della persona o delle persone con cui convivono.
L’approccio sistemico ci rende capaci di osservare la relazione con il cane nel contesto della pluralità di sistemi che costituiscono la nostra quotidianità, a partire dalla famiglia e dal territorio in cui viviamo.
È in questa complessità che possiamo comprendere davvero i comportamenti dei nostri cani e i rapporti che intessiamo con loro, come raccontano le preziose testimonianze raccolte in queste pagine.

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