Lavorare fa male: week end di tre giorni per tutto l’anno!
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A fine agosto nel Regno Unito è uscito un articolo sulla rivista The Conversation in cui l’economista prende apertamente posizione contro la mania del lavoro. “Non c’è solo un problema di salute” dice l’economista. “Lavorando la maggior parte del tempo, perdiamo occasioni preziose per stare con famiglia e amici”. E soprattutto perdiamo l’abilità di fare ciò che “dà valore alla vita”. Secondo Spencer si finisce per cadere in una trappola: lavoriamo talmente tanto che non c’è tempo né energia per trovare modi di vita alternativi.
In altre parole l lavoro oggi non ci rende liberi, anzi al contrario: rende più difficile riuscire a realizzare se stessi. Tutto questo dovrebbe spingerci a comprendere “la necessità di lavorare meno”. E a ripensare la stessa etica del lavoro: lavorare meno può essere una via per farlo meglio, e per godersi di più la vita. In che modo? Le tecnologie possono essere d’aiuto, anche se finora hanno moltiplicato la produttività, dilatando l’orario di lavoro.
Ma se i costi di lunghe ore in ufficio o in fabbrica sono una salute peggiore e un ridotto benessere dei lavoratori, anche la produttività ne risente, aggiunge l’esperto, convinto che ‘tagliando’ l’orario di lavoro si può incidere su questo aspetto in modo positivo. La sfida è potente: reimmaginare la società abbracciando l’idea di lavorare meno, per vivere meglio la nostra vita.