Prosegue a Bari fino al 22 novembre “Life break”, la settimana dedicata ai temi dell’etica e della salute. «Alla ribalta l’importanza delle scelte individuali che a piccoli passi cambiano il mondo» spiegano gli organizzatori.
Marco Di Cosmo, esperto in relazioni pubbliche e organizzatore spiega: «Life Break è una settimana dedicata ai temi dell’etica e della salute con una visione a 360° che tende a mettere in discussione gli stili di vita in una chiave anche ecologista» spiega Marco Di Cosmo esperto in relazioni pubbliche e tra gli organizzatori della iniziativa.
«Si tratta di un esperimento a cielo aperto dove per 7 giorni grazie a medici, scienziati, filosofi, chef, professionisti si cercherà con il pubblico di fare chiarezza su alcuni dati che generano spesso confusione».
«L’Italia è cambiata dopo Green Hill e il numero di persone che assumono quotidianamente un’alimentazione vegetale o che riconoscono negli animali la medesima dignità a vivere di qualunque essere umano sono in costante aumento. Per questo abbiamo dato un approccio scientifico al festival, partiamo da informazioni evidenti per addentrarci in temi più intellettuali e filosofici. Per noi è davvero importante aver coinvolto le scuole come il Liceo San Benedetto di Conversano, la scuola media Cirillo di Bari e l’Università di Bari perché è dai più giovani che deve partire la formazione e l’informazione al fine di un cambiamento collettivo e duraturo. Per questo abbiamo diviso il festival in 2 parti. La prima costituita soprattutto da conferenze, cooking show e cena (dal lunedì 16 a venerdì 20); la seconda (sabato 21 e domenica 22) con la presenza di circa 40 aziende di diversi settori, food, cosmesi, lifestyle, bioenergetica, consulenze… che possano dimostrare ai visitatori che una scelta di vita e lavorativa basata sulla qualità e la valorizzazione del territorio non solo è possibile ma anche vantaggiosa».
L’importanza delle scelte individuali che, a piccoli passi, possono cambiareil mondo. E’ un approccio che vi risuona? E’ il vostro?
«Mi hanno definito agitatore scientifico, perché sono davvero tanti anni che, con dati incontrovertibili alla mano, racconto di come le scelte individuali possano determinare il cambiamento di se stessi e di chi ci circonda» spiega Pino Africano, direttore scientifico della rassegna. «Con la mia associazione LaSaluteMeLaMangio e le consulenze di amici scienziati, tra i quali Franco Berrino, organizzo dei format teatrali, scrivo libri e parlo a conferenze perché possa accendere una fiammella di riflessione e far partire quel meccanismo che porti al cambiamento. Mi piacerebbe portare Life Break anche in altre città italiane».
Perchè questo festival? Un risveglio delle coscienze?
Umberto Zambrini, General Mananger di UNA Hotel Regina a Bari e organizzatore non ha dubbi: «Ho scelto di ospitare e organizzare il festival perché il risveglio delle coscienze è necessario e noi imprenditori dobbiamo impegnarci a supportarlo con il nostro lavoro e le nostre risorse. Il Life Break Festival è un’occasione di confronto che spero possa cambiare e migliorare la vita di alcune delle persone che vi parteciperanno. Abbiamo messo a disposizione diverse spazi dell’UNA Hotel Regina, per dare la possibilità a chi vorrà partecipare al festival di seguire più tipi di eventi: dai seminari, alle cene, ai cooking show. Inoltre ricordo che il sabato e la domenica ci sarà anche un grande spazio espositivo in cui saranno ospitate le aziende che si occupano in vario modo dei temi che saranno trattati durante il festival».
Perché l’impronta ecologista?
Danilo Sisto è un giovanissimo imprenditore, tra gli organizzatori del festival, e ci spiega il suo punto di vista: «Da circa 2 anni ho realizzato un piccolo sogno: aprire un’azienda agricola sostenibile grazie al supporto della mia famiglia. Credo che lavorare nel proprio territorio e introdurre delle pratiche che vanno al di là dell’agricoltura biologica, sia importante per ristabilire un equilibrio con la terra. Con questi presupposti è nata l’azienda Bio&Sisto che, oltre ad arare i campi, organizza eventi di divulgazione culturale. Durante il festival curiamo 2 laboratori di cucina: il primo di pasticceria vegana e crudista, il secondo sulle malerbe. Per questo abbiamo chiesto la collaborazione dei maestri chef di Amula Cucina Creativa».
La cosa che vi augurate succeda grazie a Life Break?
Gaetano Portoghese e Mila Colonna, il primo importante chef salutista locale, titolare di una pasticceria a Bari, la seconda food blogger della piattaforma Giallo Zafferano: «Lavorando ai cooking show e alle cene del Life Break Festival, abbiamo cercato di dimostrare come una alimentazione su base esclusivamente vegetale che possa anche dirsi equilibrata sia non solo possibile, ma anche ricca di gusto e colore: eccellenze del territorio, piatti semplici e di antica memoria, gusti spiccatamente mediterranei, per guardare in avanti proiettati verso uno stile di vita più sostenibile per il pianeta, senza dimenticare le nostre radici più profonde, educando al rispetto del territorio e della stagionalità dei prodotti».