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Mobilitazione internazionale contro il TTIPP

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Il 18 aprile il mondo occidentale insorge contro TTIP e trattati di libero scambio. Una giornata di azione globale per arginare i pericoli degli accordi segreti. In Italia decine di iniziative, centinaia in Europa e negli USA.
È giunta l’ora di mobilitarci tutti insieme, al di là di divisioni e steccati ideologici, per fermare il nuovo patto di ferro tra le multinazionali e la politica di palazzo. La mobilitazione del 18 aprile coinvolge ampi settori della società civile contraria soprattutto ai modi con cui l’Unione Europea e gli Usa stanno impostando il trattato di libero scambio. Lo slogan della manifestazione a cui parteciperanno più di 300 organizzazioni in Europa, migliaia in tutto il mondo è “Le persone e il pianeta prima dei profitti”.
Il principale trattato sotto l’occhio dei riflettori è appunto il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), che gli Stati Uniti stanno discutendo “in sostanziale segreto con l’Unione Europea”, denuncia la campagna Stop TTIP, che spiega: “L’accordo prevede l’abbattimento di tutte le barriere non tariffarie al commercio, ossia normative e regolamenti a protezione di beni comuni e servizi pubblici, che le grandi compagnie multinazionali che spingono per la chiusura dell’accordo ambiscono a monetizzare. In cambio di un abbassamento degli standard qualitativi, nonostante le promesse dei promotori, gli studi più ottimistici prevedono nel caso improbabile in cui tutte le condizioni fossero soddisfatte un aumento del PIL europeo appena dello 0.5%, a partire dal 2027. Quelli meno ottimistici, una perdita di posti di lavoro in UE di minimo 600 mila unità”.
Il sistema economico che si avrebbe da un trattato di questo genere viene considerato rischioso per la sostenibilità ambientale e sociale, tanto più in Italia dove sarebbero a rischio – dicono i promotori della campagna – agricoltura, settore industriale e servizi pubblici. Le oltre 200 organizzazioni nazionali che hanno aderito alla Campagna Stop TTIP Italia parteciperanno alla giornata di azione globale di sabato 18 aprile con circa 30 iniziative in tutto il Paese. Vi saranno manifestazioni e flash mob nelle grandi città – da Roma a Milano, da Torino a Napoli, fino a Firenze – e in molti centri minori.
Un ampio movimento sta chiedendo da tempo alla Commissione europea maggiore trasparenza nelle trattative del TTIP. E denuncia a più riprese – oggi stesso è convocato l’usuale TTIPtuesday, la giornata del martedì in cui si inviano tweet ai parlamentari europei con l’invito a fermare il trattato – il rischio di un abbattimento dei regolamenti, e degli standard di sicurezza, che porterebbero a una diminuzione dei livelli di salute dell’ecosistema, dell’assistenza sanitaria, dell’accesso all’istruzione e al mondo del lavoro. “Oltre un milione e 700 mila cittadini europei hanno sottoscritto la petizione per chiedere alla Commissione l’immediato arresto delle trattative sul TTIP – dicono dalla campagna – Una raccolta di firme che prosegue intercettando il crescente consenso dell’opinione pubblica sul tema, con l’intento di tagliare il traguardo dei 2 milioni ad ottobre”. L’intenzione di Stati Uniti e Commissione europea è di arrivare a una bozza di accordo entro quest’anno; al Parlamento europeo, nel frattempo, sono stati presentati 898 emendamenti in un progetto di risoluzione per fare il punto sui progressi compiuti nei colloqui con gli Stati Uniti sul TTIP.
Vedi le piazze della manifestazione  https://www.globaltradeday.org

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