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Nasce il social network di quartiere

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Ricreare socialità nel quartiere, ridare vigore a legami sociali indeboliti, restituire senso e significato all’espressione “comunità”: è l’obiettivo di una giovane startup italiana, Toctocdoor, il primo “network sociale” di quartiere.
«E’ sempre più difficile, oggi, rinvenire questo spirito di comunità nel tessuto urbano sfibrato e autistico delle nostre città, se non in piccoli contesti associativi – spiega Lorenzo Trigiani, Viviana Tiso e Antonella D’Avola, ideatori di Toctocdoor – Il nostro network, con la sua piattaforma digitale, facile e accessibile, vuole portare la socialità oltre questi confini, nello spazio più prossimo a sé: il condominio, la strada, per trasformare le utilities in humanities. Dalla forma dei quartieri ai rapporti economici, al funzionamento di spazi e servizi, tutto ruota, infatti, attorno al tipo di relazioni che riusciamo ad instaurare con gli altri. Scambiarsi professionalità, conoscenze, portare avanti progetti di interesse comune, contribuire alla sicurezza e allo sviluppo sociale ed economico del quartiere, trarre i benefici che derivano da una maggiore interazione sociale. I sociologi tutto questo lo chiamano capitale umano. Alcuni esempi possono aiutare a comprendere cosa accade all’interno di Toctocdoor: condividere esperienze, dare e ricevere informazioni sul quartiere, ottenere aggiornamenti sui servizi pubblici e in tema di sicurezza, pianificare un’uscita in bicicletta, scoprire chi ha la tua stessa passione per gli animali, chi sa tutto di cinema e chi ambisce a costruire una rock band. Toctocdoor intende recuperare un pezzo della nostra identità per uscire dallo spaesamento di questi tempi, da questa bolla di solitudine global per provare a tessere il filo di una nuova e più autentica socialità, di un nuovo rinascimento. Un social vero, dunque, che restituisce finalmente valore alle relazioni reali, non virtuali, che connette persone in carne e ossa, non avatar. La startup ha da pochi giorni avviato il suo primo test nel centro di Torino e sta stringendo legami di collaborazione e dialogo con le realtà associative, con l’amministrazione comunale e con le altre startup innovative che operano sul territorio. Il motto? Da una società liquida ad una solida, fatta di strette di mano e non di like».

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