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Nasce la rete delle raccoglitrici delle lane

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È un fenomeno in netta crescita e vogliamo raccontarvelo: negli ultimi tempi molte piccole realtà di recupero delle lane locali e di valorizzazione dei filati tracciabili hanno cominciato a costruire una rete che permetta loro di essere visibili, di sostenersi a vicenda e di scambiare saperi ed esperienza.
Nelle ultime settimane molte piccole realtà di recupero delle lane locali e di valorizzazione dei filati tracciabili hanno cominciato a costruire una rete che permetta loro di essere visibili, di sostenersi a vicenda e di scambiare saperi ed esperienza. L’esigenza, motore di questa sensibilità crescente, è stato il fatto che da diversi anni ormai la lana di pecore italiane ha smesso di essere considerata una risorsa per diventare rifiuto speciale. Dal punto di vista dell’impegno per contrastare questo trend è da ricordare senz’altro il lavoro dell’Associazione Le Feltraie: tre amiche che per una decina d’anni hanno girato la Toscana e l’Italia raccogliendo lane e sperimentando diverse possibilità di utilizzo, compresa la produzione di un filato tinto naturalmente.
«Nel frattempo molto altro si è mosso: pastori, enti di ricerca, trasformatrici, studiose, hanno continuato a lavorare in ogni direzione, dall’uso per la coibentazione in bioedilizia, al feltro, al filato di qualità, alla trasformazione in tappeti ed altri oggetti di arredo – spiega Annalisa De Luca, una delle promotrici della rete di raccoglitrici delle lane – Tante donne in tutta Italia negli ultimi hanno hanno recuperato una sapienza antica e hanno iniziato a valorizzare la lana delle loro pecore o di quelle di pastori delle zone dove vivono. Molte altre vorrebbero trovare qualcuna che insegni loro come fare».
E in proposito è stata importantissima l’iniziativa di organizzare una Festa della Lana in Valcamonica, occasione di incontro fra tutte le raccoglitrici delle Alpi e di informazione sulle difficoltà e potenzialità della filiera della lana in Italia nell’ambito del lavoro sugli stili di vita sostenibili. «Una festa perché si possa stare insieme e chiacchierare, l’occasione di veder filare, di vedere da vicino la materia prima che per secoli ha accompagnato i duri inverni dell’umanità, che senza sosta è scorsa fra abili e instancabili dita nella magia della filatura e della tessitura, della lavorazione del feltro, oltre alla democraticissima lavorazione coi ferri – spiega Annalisa – Il luogo immaginato è la Casa delle Streghe, uno spazio nato da pochi anni e dedicato alle donne che vogliono ritagliarsi un tempo di magia e di impegno ambientale, spirituale ed artistico. Sono nati u n sito web, una pagina FB – Raccoglitrici di lane locali e un gruppo correlato.».
«Abbiamo scelto di chiamarci “Raccoglitrici” perché siamo quasi tutte donne e questo nome ci sembra più rappresentativo di un modo di stare oltre che di un fare. Già una decina di raccoglitrici si sono incontrate in occasione dell’incontro annuale del Coordinamento Tessitori a Stia dedicato al feltro e si sono date appuntamento per sabato 27 luglio in Valcamonica per la Festa della Lana, a settembre in occasione di Filo lungo Filo a Torino e novembre alla Fierucola dei pastori a Firenze. Ciò che stupisce ascoltando le donne che lavorano in questo piccolo spazio di impegno è la capacità di visione, la disponibilità alla collaborazione, il contatto con la natura, l’affetto verso gli animali con cui condividono spesso la vita di ogni giorno e magari anche, in qualche modo, un destino».
Foto di Olga Amirkhanova

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