Non siamo solo consumatori!
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Del resto già nel gennaio 2014 un parere del Cese sul consumo collaborativo evidenziava: “Il consumo collaborativo o partecipativo si estende a una serie sempre maggiore di comunità e città di tutto il mondo, che utilizzano le reti tecnologiche per fare di più con meno grazie ad attività come l’affitto, il prestito, lo scambio, il baratto, il regalo oppure condividendo prodotti su una scala che precedentemente non era immaginabile”. Questo dunque “costituisce anche una soluzione alla crisi economica e finanziaria in quanto rende possibile lo scambio in caso di necessità”.
Altro tema affrontato nella giornata è stato quello della sharing economy, che offre forme interessanti e innovative di consumo, soprattutto in tempi di crisi economica; allo stesso tempo, i partecipanti alla Giornata hanno riconosciuto che non mancano le sfide poste da queste nuove forme di economia, come la costruzione della fiducia dei consumatori e la necessità di un quadro giuridico a tutela dei consumatori. Lo stesso Commissario europeo per la giustizia, la tutela dei consumatori e l’uguaglianza di genere Vĕra Jourová ha detto: “Credo che le norme comunitarie sui consumatori non debbano essere un ostacolo al consumo collaborativo. La sharing economy è un’opportunità sia per le imprese che per i consumatori. Questa può rendere i mercati più competitivi, può offrire ai consumatori una scelta più ampia, prezzi migliori e modalità di consumo più sostenibili. Ma con le grandi opportunità arrivano grandi responsabilità. Le tasse che sono dovute devono essere pagate. I diritti dei consumatori, le norme di salute e sicurezza devono essere rispettate, non indebolite”.