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Parmalat sta sottopagando gli allevatori

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Dopo la nuova acquisizione del gruppo francese Lactalis vengono fuori le prime magagne. Secondo la Coldiretti i produttori sono sottopagati. Centri commerciali al posto degli stabilimenti?
La Francia è il nostro primo fornitore estero di prodotti alimentari, e si sta accaparrando anche buone quote della nostra produzione nazionale, con ripercussioni sull’occupazione. Riflettori puntati ancora su Parmalat, passata da poco sotto il controllo della francese Lactalis. Secondo la Coldiretti l’azienda sta sottopagando il latte agli allevatori italiani, mettendo a rischio centinaia di aziende agricole locali. “Il problema” leggiamo nel comunicato dell’associazione “rischia di diventare da finanziario a produttivo con perdite economiche ed occupazionali devastanti per il Made in Italy. Il prezzo pagato agli allevatori per il latte alla stalla non copre più neanche i costi di produzione che tra mangimi ed energia sono aumentati di quasi il 40 per cento.
Un duro affondo era stato stoccato dal Ministro Passera appena due giorni fa. “Quello che è successo con Parmalat non è stato un buon risultato” aveva dichiarato “da lì hanno portato via tutto e lasciato solo quello che non hanno potuto portare via”. L’azienda aveva ribattuto che “Nulla è mai stato è può esserle portato via”.
Torniamo però ai fatti. Parmalat, dopo la nuova acquisizione, ha fatto chiudere tre stabilimenti in Italia: Genova, Villaguardia in provincia di Como e Cilavegna in provincia di Pavia per un totale di 123 esuberi. L’azienda ha dichiarato di voler sostenere la produttività e adoperarsi per un piano sociale. Indovinate qual è la proposta per sostituire lo stabilimento di Genova? Ma certo, un bel centro commerciale!

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