Pellicole alimentari: attenzione al PVC
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Questi test sono necessari per analizzare la quantità di sostanza chimica potenzialmente tossica rilasciata negli alimenti in seguito al contatto, e quindi per stabilire una soglia da non superare. Ma al di là delle norme da rispettare, è comunque vero che la cattiva reputazione del PVC induce ormai la maggior parte dei consumatori a preferire pellicole nelle quali questa sostanza non sia presente, come per esempio quella a marchio Coop, che è fabbricata in polietilene (PE), e non necessita di plastificanti aggiunti…
Cos’è il PVC?
Come abbiamo accennato, il cloruro di polivinile è il polimero del cloruro di vinile. Se considerato puro, si tratta di un materiale rigido; viene quindi miscelato a prodotti plastificanti per ricavarne un prodotto flessibile e modellabile. Quando la pellicola così ricavata è utilizzata per avvolgere alimenti, le sostanze plastificanti trasmigrano nel cibo stesso in quantità diverse a seconda della composizione dell’alimento. Nei cibi grassi e contenenti alcol ne passa una quantità maggiore, quindi l’uso di pellicole in PVC è sconsigliato per questi alimenti…
Sempre nell’articolo:
>> Il rilascio di sostanze negli alimenti
>> Leggere bene le avvertenze prima dell’uso…
>> Il plastificante DEHA
>> Le direttive del nuovo regolamento europeo in vigore dal 1° maggio 2011
>> Come scegliere di fronte a prodotti già confezionati?
>> La scelta “senza PVC”
>> Consigli ecologici per fare a meno delle pellicole
La descrizione completa dell’articolo è disponibile nel numero cartaceo di Terra Nuova – Maggio 2011 in vendita anche nella versione eBook.
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