Vai al contenuto della pagina

Pratiche commerciali ingiuste: il voto del Parlamento UE

homepage h2

La maggioranza dell’europarlamento ha accolto le raccomandazioni incluse nel rapporto Czesak nella direzione di una legislazione più stringente a livello europeo contro le UTPs (Unfair Trade Practices) che proteggano i piccoli produttori ed i lavoratori agricoli, in Europa e nel Sud del Mondo. GVC, Gruppo di Volontariato Civile, come parte delle organizzazioni europee parte del consorzio Make Fruit Fair ha fatto pressione perché si arrivasse a questo risultato e si augura che ora la Commissione Europea agisca.
Il Parlamento Europeo ha richiesto un’azione europea contro le pratiche ingiuste di mercato (UTPs) esercitate nella catena produttiva agroalimentare. GVC, «che ha contribuito in maniera attiva affinché si arrivasse a questo risultato positivo – spiega il movimento – in quanto parte del progetto Make Fruit Fair, interpreta il voto positivo come un segnale che mostri come il Parlamento Europeo miri a relazioni commerciali più eque tra Europa e Paesi del sud del mondo. Passato l’iter legislativo a livello politico, ora è compito della Commissione procedere all’elaborazione di una direttiva che protegga agricoltori e piccoli proprietari terrieri (in Italia, im Europa e nel resto del mondo) dal crescente, e sempre più forte, potere dei supermercati e delle compagnie multinazionali del cibo lungo tutta la filiera produttiva».
«Il voto del Parlamento Europeo è in linea con le petizioni delle campagne Make Fruit Fair e Supply Change , nelle quali 61.000 cittadini e cittadine europee si sono schierati, tramite una petizione, contro le ricorrenti e dominanti pratiche sleali di mercato».
Stefania Piccinelli, responsabile del progetto per GVC: “Non è accettabile che una manciata di soggetti potenti continui a dettare legge sulla politica europea del commercio alimentare, con gravi conseguenze per consumatori, produttori, contadini e ambiente. Finalmente il Parlamento EU ha votato per un’azione contro le pratiche ingiuste di mercato nella catena di produzione alimentare. Questo è in contrasto con la Commissione che ha scelto di fare affidamento  su iniziative volontarie di mercato e industria per risolvere il problema”.
Sergi Corbalán, Direttore Esecutivo di Fair Trade Advocacy Office, partner del progetto: “Siamo contenti che il Parlamento abbiamo lanciato un messaggio chiaro. Il continuo fallimento della Commissione nell’avviare una forte azione contro le pratiche ingiuste nelle transazioni di mercato è inaccettabile. Gli Stati membri hanno dato prova di leadership nazionale attraverso l’introduzione di legislazioni che supportino relazioni di mercato nella filiera produttiva più eque. Tuttavia,  dato il crescente approvvigionamento trans-frontaliero da parte del settore agro-alimentare, la frammentazione di diverse legislazioni nazionali non possono garantire un buon funzionamento del mercato interno dell’UE. Attendiamo con impazienza che la Commissione porti avanti un quadro legislativo che stabilisca norme minime per tutti gli Stati Membri il prima possibile. Abbiamo bisogno che la Commissione fermi l’abuso di potere esercitato dalle compagnie all’interno della catena produttiva a spese di lavoratori, contadini e fornitori di Paesi Europei ed extra-UE”.
Note:
  • Le pratiche ingiuste di mercato come ritardi nei pagamenti, modifiche retroattive dei termini di contratto e cancellazioni ingiustificate di contratti hanno un costo stimato per i produttori pari a €30-40 miliardi l’anno. In un sondaggio realizzato nel 2011, 96% dei rispondenti hanno dichiarato di essere stati esposti ad almeno una di queste UTP.
Make Fruit Fair! è una coalizione di 19 organizzazioni che attraverso azioni di sensibilizzazione mirano al miglioramento delle condizioni di lavoro e degli standard di vita di centinaia e migliaia di persone che coltivano, raccolgono e impacchettano la frutta tropicale che noi compriamo nei negozi ogni giorno.
GVC – Gruppo di Volontariato Civile, è una organizzazione non governativa laica e indipendente, nata a Bologna nel 1971. Sin dalla fondazione opera per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni nei Paesi in via di sviluppo attraverso progetti di cooperazione internazionale e aiuti umanitari. Gvc è presente in circa 25 Paesi con interventi nel settore della salute, dell’educazione, della nutrizione, dello sviluppo socio-economico e rurale e della ricostruzione post emergenze. Oltre ai progetti di cooperazione internazionale, GVC promuove azioni di advocacy, campagne di informazione e sensibilizzazione sulle problematiche dello sviluppo, in collegamento con il territorio italiano, europeo e dei Paesi in cui è presente.  Per maggiori informazioni visita il sito www.gvc-italia.org

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!