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Raccolta rifiuti elettronici: gli Italiani troppo pigri!

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Il conferimento nelle isole ecologiche dei rifiuti elettronici è ancora sotto alle aspettative. Solo il 18% viene correttamente riciclato
Non sappiamo smaltire i rifiuti elettronici. Ce ne sbarazziamo buttandoli nei rifiuti indifferenziati senza ricordarci di smaltirli correttamente nelle isole ecologiche. Secondo Ecolight, il consorzio che si occupa della gestione dei Raee, delle pile e degli accumulatori a fine vita, solo il 18% segue il corretto percorso di raccolta e smaltimento. Frullatori, asciugacapelli, fax, stampanti e cellulari non sono smaltiti correttamente, eppure si tratta di rifiuti riciclabili al 97%, composti prevalentemente da ferro e plastica, materiali che possono essere recuperati per ottenere materie prime seconde riutilizzabili nei cicli produttivi. La pigrizia di raggiungere l’isola ecologica – non sempre a portata di mano – per consegnare la radio o il tostapane non più funzionanti, in parte contribuisce alla scarsità della raccolta. «C’è poca conoscenza: il consumatore non sa che questi oggetti di uso comune vanno smaltiti nelle piazzole ecologiche” ha commentato Giancarlo Dezio, direttore generale del consorzio. “Ma non sa neppure he possono essere portati nei negozi perché, secondo quanto prevede il decreto “uno contro uno”, il punto vendita è obbligato a ritirare la vecchia apparecchiatura gratis al momento dell’acquisto di una nuova. Bruci il phon e ne acquisti un altro? Il negoziante ha l’obbligo di ritirare quello vecchio. Se non lo fa incorre in sanzioni», aggiunge Fabio Bianchi dall’ufficio marketing di Ecolight.
Entro qualche anno – ma non prima del 2015 – prenderà il via una più evoluta formula di smaltimento, cioè l’“uno a zero”: sarà possibile smaltire il ferro da stiro come il cellulare o il pc portatile senza necessità di acquisto. Il 2012 è stato un anno di calo generale del comparto Raee, che vede la raccolta dei rifiuti elettronici scendere del 9%. Ma, nonostante questo Ecolamp, il consorzio per la raccolta e il riciclo delle sorgenti luminose a basso consumo a fine vita (gruppo R5) ha registrato un incremento del 12% a livello nazionale, conteggiando 1.639 tonnellate di sorgenti luminose raccolte, contro le 1.468 del 2011. Anche se parte dei negozianti obbligati per legge al ritiro delle lampadine esauste non collaborano: solo quattro centri della grande distribuzione su dodici coinvolti hanno garantito il ritiro.
Fonte: Corriere.it

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