Rifiuti elettronici: in Italia smaltimento illegale
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La media pro capite, pari a 4 chilogrammi per abitante, resta in linea con l’obiettivo minimo previsto dalla normativa europea. Per la prima volta, tuttavia, si è registrato un decremento dei Raee raccolti, che passano da 260.090.413 kg del 2011 a 237.965.563 kg nel 2012. Le cause sono imputabili in parte alla crisi economica, che ha penalizzato gli acquisti di Apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) da parte delle famiglie, facendo crollare l’immesso sul mercato del 12%.
La quantità dei rifiuti prodotti e destinati al trattamento e riciclo ha subìto, invece, un decremento pari all’8,5%. Ma a preoccupare è lo smaltimento illegale dei rifiuti elettronici. L’aumento dei prezzi medi delle materie prime ha infatti reso più appetibile il riciclo di materiali speciali, metalli preziosi e leghe metalliche contenuti nei RAEE. Questo ha alimentato un canale cosiddetto “informale” di smaltimento troppo spesso finalizzato esclusivamente al recupero delle materie prime di valore, senza particolari attenzioni quindi agli impatti ambientali.
“La riduzione dei quantitativi di RAEE complessivamente gestiti che si registra nel 2012 – ha dichiarato Filippo Bernocchi, Delegato ANCI alle politiche energetiche ed ai rifiuti -, è un segnale da cogliere con estrema attenzione. La crisi economica ha sicuramente determinato una contrazione delle vendite di elettrodomestici e la crescita dei prezzi sul mercato delle materie prime ha aumentato l’interesse dei ‘sistemi paralleli’ di recupero”.