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Rolando Toro: danzatore della vita

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A tre mesi dalla scomparsa, un tributo a Rolando Toro, ideatore della Biodanza, disciplina ormai diffusa in tutto il mondo che unendo musica, movimento e comunicazione espressiva offre uno strumento alla portata di tutti per migliorare il proprio benessere e quello della comunità in cui si vive.

La forza che ci conduce
è la stessa che accende il sole
che anima i mari
e fa fiorire i ciliegi.
La forza che ci muove
è la stessa che agita i semi
con il suo messaggio immemore
di vita.
La danza genera il destino
seguendo le medesime leggi
che legano
il fiore e la brezza.
Sotto il girasole di armonia
Tutti siamo uno.

(Rolando Toro Araneda)

Nel breve tempo di poco più di un ottantennio, un uomo straordinario ha saputo lasciare una traccia significativa e tangibile in diverse parti del mondo. Rolando Toro Araneda, psicologo e antropologo, nato a Concepción (Cile) nel 1924 e scomparso il 16 febbraio 2010 a Santiago del Cile, è stato l’ideatore della biodanza, un sistema di musica, movimento e comunicazione espressiva volto alla promozione del benessere dell’individuo e della comunità.

Le prime esperienze di biodanza nascono attorno alla metà degli anni ’60 in America Latina in seguito alle ricerche del professor Toro sugli effetti congiunti della musica e del movimento corporeo per il miglioramento della qualità della vita. Dalle sue parole: «La biodanza all’inizio è comparsa con discrezione nella mia vita. Poi lentamente ha preso forza, risvegliando l’interesse delle persone, suscitando cambiamenti sorprendenti in alcuni dei partecipanti, e soprattutto creando un sentimento di rinascita e speranza nella vita. Molte forze si sono manifestate dentro di me per condurmi finalmente all’ideazione di questo insieme di arte, scienza e amore. Sentivo la possibilità del contatto puro con la realtà viva, attraverso il movimento, i gesti e l’espressione dei sentimenti. La musica era il linguaggio universale, l’unico che tutti potevano comprendere nella Torre di Babele del mondo; la danza era la forma ideale per integrare corpo e anima, e poteva comunicare a tutti i partecipanti felicità, tenerezza e forza. Fu da questo insieme di esperienze e sensazioni che sorse il desiderio di formare piccoli gruppi per danzare, cantare e incontrarsi con la musica»….

L’articolo è disponibile nella versione eBook.

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