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Stop allo spreco alimentare con Recup!

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Si chiama Recup ed è un progetto contro lo spreco alimentare. Alla fine dei mercati, i volontari fanno il giro tra le bancarelle, quello che avanza viene raccolto e ridistribuito a chi ne ha bisogno.
L’idea nasce a Milano 5 anni fa da Rebecca Zaccarini che, ispirata dall’esperienza vissuta a Lille dove attorno al mercato di Wazemmes ruotano diversi progetti solidali e sociali, decide di riproporla a Milano.

Il progetto, sostenuto da altre due ragazze, Ilaria Piccardi e Federica Caneparo, si è via via esteso coprendo 5 mercati della città, tra cui spicca quello di Papiniano, un mercato vasto e di lunga tradizione, e coinvolgendo un numero sempre maggiore di volontari. L’organizzazione e’ semplice: a chiusura del mercato, i volontari fanno il giro dei banchetti per salvare frutta, verdura, pesce e formaggi che vengono raccolti e concentrati in un punto dove la gente interessata passa a prendere ciò di cui ha necessità.

“L’idea e’ di trasmettere il non spreco e di recuperare cibo che altrimenti finirebbe nei cassonetti mentre grazie a questo progetto finisce nel piatto di chi ne ha più bisogno” spiega Alberto, uno dei volontari di Recup. “Ci stiamo costituendo proprio in questi giorni in associazione, e’ un ulteriore passo in avanti per poter richiedere al comune i permessi necessari per raggiungere i mercati con la macchina e caricare e ridistribuire il cibo più agevolmente. Per il futuro abbiamo grandi progetti: coprire gli 86 mercati cittadini e iniziare a salvare il cibo anche nei supermercati”.
Che l’impatto ambientale causato dallo spreco alimentare sia ancora troppo elevato, lo sottolinea anche uno studio della FAO: gli sprechi alimentari gravano sul clima, sulle risorse idriche, sul suolo e sulla biodiversità; i costi economici diretti sono di 750 miliardi di dollari l’anno. Lo spreco di 1,3 miliardi di tonnellate di cibo l’anno non solo causa gravi perdite economiche, ma grava anche in modo insostenibile sulle risorse naturali dalle quali gli esseri umani dipendono per nutrirsi. E poi ancora: circa il 30% delle terre agricole del mondo sono tutt’ora utilizzate per produrre cibo che non viene mai consumato e il volume di acqua impiegato per produrre cibo, che viene poi sprecato, è equivalente a tre volte il volume del lago di Ginevra.
“Sprecare non ha senso” afferma Alberto “è questo il messaggio semplice che vogliamo dare con Recup. Con questo recupero vogliamo far nascere una nuova idea di comunità e di società. I volontari dedicano due o tre ore del proprio tempo a settimana e lo mettono a disposizione degli altri.”
Girando per i mercati si scopre una Milano ricca di associazioni che si danno da fare per preservare il territorio, sviluppare nuove attività e mettersi al servizio del cittadino.
“È una bella opportunità per conoscere anche altre realtà come le Fucine Vulcano, una ciclofficina presente in diversi mercati. I ragazzi spesso ci danno una mano e caricano le cassette di frutta sulle bici e ci aiutano a trasportarle. Dalle parti di Via Padova c’è invece Orti Condivisi a cui forniamo cibo ormai inutilizzabile che può servire per il compost”.
Ci sono poi realtà più strutturate che oltre a recuperare il cibo si occupano anche di prepararlo, cuocerlo e ridistribuirlo.
“Io recupero il cibo per la MIA – Milano in azione Onlus – un’associazione che distribuisce il cibo ai senza tetto” racconta Klaydi. “Attraverso le unità di strada ci organizziamo e la domenica, in Piazza Affari, ci sono oltre 400 persone che vengono a ritirare il cibo cotto da noi.”
Chi pensa che alla fine di un mercato ci sia ben poco da recuperare viene smentito dai numeri: si arriva a oltre 150 kg di prodotti.
Casse intere di frutta e verdura destinate ai cassonetti verdi dell’Amsa riprendono vita tra le mani di qualcun altro.
Per sostenere il progetto ci sono diversi modi, quello più attivo è seguire Recup sulla sua pagina Facebook e unirsi al primo appuntamento in piazza. Fino al 23 settembre, invece, con un semplice click si può votare Recup nell’ambito di un bando.
“Ci siamo candidati al bando “Micro azioni locali per un sistema alimentare sostenibile” proposto dal comune di Milano “ dice Alberto “Entrando nella pagina di Equogarantito basta cliccare sul progetto n°11 “Giacimenti Urbani“.

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