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Tornano i muri in Europa

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I muri si stanno alzando ovunque in Europa. Lo scrive Timothy Garton Ash, editorialista del Guardian che, con lungimiranza e lucidità, analizza cosa sta accadendo oltre la soglia di casa nostra.
«In Ungheria prendono la forma di muri di filo spinato affilatissimo- scrive Garton Ash – In Francia, Germania, Austria e Svezia sono i controlli alle frontiere, inseriti nuovamente pur all’interno dell’area Schengen. E dovunque in Europa ci sono muri mentali che diventano più alti ogni giorno. Muri psicologici che mescolano paure comprenibili – dopo il massaro di Parigi per le persone che passano attraverso il confine con il Belgio – a pregiudizi grossolani, alimentati da politic xenofobi e giornalisti irresponsabili. Ciò che vediamo nel 2015 è un ritorno all’Europa del 1989. La demolizione fisica della cortina di ferro iniziò con la gente che tagliava il filo spinato che separava l’Ungheria dall’Austria. Oggi è l’Ungheria che ha iniziato a costruire nuovi fili spinati e il suo primo ministro, Viktor Orban, si erge a custode del pregiudizio. L’Europa deve tenere fuori i migranti musulmani, ha detto Orban «per mantenere l’Europa cristiana».
Garton Ash individua tre elementi che hanno portato a questa situazione: la vastità di flussi migratori che hanno coinvolto l’Europa, l’emergenza dei rifugiati che scappano da guerre e tragedie e il terrorismo islamico. E oggi, accanto alla divisione sud-nord, emerge con prepotenza la divisione Oriente-Occidente. L’Europa è stata vista come il continente che ha abbattuto i muri e oggi è il continente che li alza di nuovo.

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