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Votiamo per il vuoto a rendere!

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Una petizione lanciata da Rossano Ercolini per reintrodurre anche in Italia la pratica del vuoto a rendere. Non solo bottiglie in vetro, ma imballaggi di vario genere e materiale. Si risparmia sul riciclo dei rifiuti e si fa bene all’ambiente
Nei paesi di lingua tedesca è una pratica molto diffusa che permette di risparmiare soldi e fa bene all’ambiente, risparmiando tanti rifiuti. In Italia è stata praticamente dimenticata con l’introduzione dell’usa e getta. Ma le cose potrebbero cambiare, se lo vogliamo noi. Su Change.org è stata lanciata una petizione che ha come primo firmatario, vincitore nel 2013 del Goldman Enviromental Prize, famoso per la lotta contro l’apertura di nuovi inceneritori.
Questa buona abitudine è tuttora diffusa in molti Paesi dell’Unione europea, dove i cittadini consumatori, anche nei supermercati, possono restituire gli imballaggi nelle apposite macchinette, ritirando la cauzione versata.
Non è così in Italia, dove le lobby dell’imballaggio plastico in primis hanno fatto di tutto perché il vuoto a rendere venisse “abrogato”, in nome di un “usa e getta” non più giustificabile né sul piano etico né su quello economico.
La reintroduzione del vuoto a rendere (non solo per le bottiglie e il barattolame in vetro, ma anche per i contenitori in plastica PET e per le lattine in leghe ferrose o in alluminio) consentirebbe di sottrarre risorse preziose al costoso ciclo dei rifiuti, con significativi risparmi ecologici ed economici: tutte spese attualmente a carico dei cittadini.
Si pensi che il solo recupero delle bottiglie di vetro, attraverso la sterilizzazione, consente un risparmio di energia 60 volte maggiore rispetto alla produzione di nuove bottiglie.

Secondo Ercolini: “reintroducendo il vuoto a rendere (alternativo al cosiddetto “vuoto a perdere”) si sensibilizzerebbe non solo a favore di una riduzione a monte degli imballaggi in vetro, ma si imboccherebbe anche la giusta direzione per una graduale riduzione degli imballaggi in plastica e in Tetrapak. Questa proposta trova già un primo varco nelle normative vigenti, che dal settembre 2014, nell’ambito della legge di stabilità, prevedono – seppure in via sperimentale – formule di ripristino del vuoto a rendere, limitatamente però alle sole bottiglie in vetro di acqua minerale e birra. La normativa in oggetto prevede che passati sei mesi dalla citata approvazione dovranno essere messi in atto i primi progetti pilota. Con la presente petizione chiediamo che questi progetti siano interpretati in modo più estensivo, includendo, oltre al vetro, anche le altre tipologie di imballaggio. In questo modo la riduzione dei rifiuti sarebbe drastica, con grande risparmio di materia ed energia”.

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