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Enia: “A Parma inceneritore acceso in gennaio”

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Sul procedimento per la realizzazione dell’inceneritore di Parma è in corso un’inchiesta della magistratura, ma i giudici nel frattempo hanno negato il sequestro del cantiere. E per Enia si seguiranno i tempi previsti: accensione a gennaio 2013.
Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, Spalla cotta di San Secondo, Culatello di Zibello, Salame di Felino: sono solo alcuni dei prodotti tipici che hanno fatto la fortuna della Food Valley, è sulle eccellenze gastronomiche che il territorio di Parma ma non solo ha costruito la sua ricchezza e il suo nome, che hanno fatto il giro del mondo. Nel Modenese altrettanto e così per altre province. Eppure nel Modenese l’inceneritore è stato raddoppiato e si attende la realizzazione di un impianto per lo smaltimento di carcasse dell’Inalca, nel Bolognese e nel Forlivese funzionano gli inceneritori (malgrado gli allarmi e gli appelli lanciati da Isde e Ordini dei Medici) e anche Parma avrà il suo. Quindi, sdoganati i fumi degli incenrritori nella terra delle eccellenza gastronomiche dove peraltro già l’inquinamento è a livelli massimi. Il sindaco grillino ha vita dura e, malgrado si fosse esposto moltissimo sulla faccenda inceneritore, ora si trova di fronte ai giudici che negano il sequestro malgrado proprio sull’iter per la costruzione penda un’inchiesta penale. Ma perchè, e ce lo chiediamo per l’ennesima volta, se multiutility come Enia, come Hera continuano a sostenere di avere incrementato e di credere fermamente nella raccolta differenziata, vogliono moltiplicare e potenziare i propri impianti di incenerimento? Se si differenzia, i rifiuti da smaltire calano enormemente. Ma allora cosa si brucia in questi enormi camini? Nel Modenese l’impianto è sovradimensionato rispetto alle esigenze della provincia ma può contare su una importante iniezione di rifiuti speciali, quelli a libero mercato, che arrivano da dovunque e permettono un lauto guadagno. Ed è così in tanti altri impianti. E gli incentivi statali? Altri soldi. Ma i rifiuti bruciati non spariscono. O meglio: non li vediamo ammucchiati davanti ai nostri occhi, ma si trasformano in fumi carichi di sostanze tossiche. E noi li respiriamo. Poi ci sono le ceneri, residuo della combustione, ce ne sono a tonnellate. Devono essere stoccate in discariche speciali perchè sono estremamente tossiche. Dunque? Cosa si risolve in questo modo? Si prende un problema e lo si trasforma in un altro problema, ma non si garantisce una soluzione.
Guardiamoci questo video messo a disposizione dal comitato di Parma Gestione Corretta Rifiuti e Risorse

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