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“Gaza: end the bombing”: scriviamo a Obama, si può

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Oltre seicento morti, migliaia di case distrutte, bombe su asili e ospedali. Contro il massacro che Israele sta compiendo su Gaza si leva l’appello di Jewish Voice for Peace che ha lanciato un appello: “Scriviamo al presidente degli Stati Uniti Barak Obama”.
Oltre seicento morti, migliaia di case distrutte, bombe su asili e ospedali. Il massacro che Israele sta compiendo a Gaza evoca (se non per i numeri, sicuramente per la brutalità) quello di Sabra e Shatila. Ma tutti dimenticano tutto, si dimentica persino, ad ogni alba, che i morti non sono solo numeri, sono persone. A ricordarcelo sono oggi (oltre alle manifestazioni che si stanno tenendo in tutto il mondo) anche gli attivisti ebrei di Jewish Voice for Peace, che ha lanciato un appello: “Scriviamo al presidente degli Stati Uniti Barak Obama”. Possono farlo tutti, qui trovate la iniziativa. E JVP fornisce anche il numero di telefono della Casa Bianca, perché il mondo ha voci ed è giusto che vengano ascoltate da chi sta fortissimamente spalleggiando Israele (Phone:[202] 456-1111 – Fax:[202] 456-2461; ricordate dall’Italia il prefisso internazionale per gli Stati Uniti: 001). “Il disastro che si sta consumando a Gaza – scrive JVP – non sarebbe possibile senza la politica militare, economica e diplomatica unilaterale degli Stati Uniti a supporto di Israele fino all’estremo. Bisogna far sì che gli Usa adottino una nuova politica, che affermi i diritti fondamentali  e la dignità di palestinesi e israeliani. Non c’è più tempo da perdere”.
Il Consiglio Rabbinico del JVP ha deplorato le scelte e le azioni di Israele e le uccisioni che stanno avendo luogo a Gaza; ha anche condannato gli attacchi di Hamas a Israele, ma, ha aggiunto, “non si può intendere questa come una guerra dove i contendenti sono pari. Israele ha illimitate armi super tecnologiche, domina lo spazio aereo di Gaza, i suoi confini, le sue risorse e la sua economia ed è stato Israele a dare il via a questa missione di morte contro la popolazione palestinese. Israele si nasconde dietro il pretesto dei tre ragazzi ebrei uccisi, ma inneggia alla vendetta, con terribili conseguenze. Come ebrei, aborriamo che vengano calpestati i diritti umani, non è questa una strada di giustizia. Come rabbini, non possiamo accettare le punizioni collettive, il bombardamento delle case e delle persone innocenti, il fatto che venga terrorizzata una intera popolazione e vengano uccisi bambini innocenti”. Il Consiglio Rabbinico si appella a Israele perché cessi subito l’attacco militare “che porta solo più tragedia sia per gli ebrei che per i palestinesi. Noi siamo al fianco di tutte le persone che hanno una coscienza e che rifiutano la guerra e l’occupazione e che cercano un percorso giusti per raggiungere la vera pace”.
Era il 1974 quando il rabbino Irving Greenberg scriveva: “Dopo l’Olocausto, nulla dovrebbe più esser detto, che si fondi su basi teologiche o d’altro genere, se non può essere credibile. E non può essere credibile se si dà fuoco ai bambini”. Oggi quelle parole sono state richiamate da Marc H. Ellis, già docente di studi ebraici alla Baylor University e autore di Future of the Prophetic: Israel’s Ancient Wisdom Re-Presented.
Arriva poi l’appello di venti medici e scienziati italiani e inglesi che denunciano, sulla rivista The Lancet, l’inaccettabile aggressione militare perpetrata da Israele. “E’ il terzo attacco a Gaza su larga scala dal 2008- scrivono – e tutte le volte a morire sono state persone innocenti, soprattutto donne e bambini, dietro l’inaccettabile pretesto di Israele di eradicare la resistenza politica all’occupazione che Israele stesso ha imposto”. I medici denunciano come siano frapposti grandi ostacoli all’ingresso a Gaza di farmaci e cibo e come ai feriti non venga permesso di lasciare il territorio per ricevere le cure. Questi attacchi mirano a terrorizzare, a ferire l’anima e il corpo della gente, a rendere la loro vita impossibile, come il fatto di distruggere le loro case e non permetterne la ricostruzione”. Che futuro ci potrà mai essere su un suolo di macerie e sporco di sangue?

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