La bicicletta è il futuro
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SRAM vi invita alle giornate urbane 2013 e al pensiero del futuro.
Il fondatore e presidente Stan Day vi invita a “Pensare Futuro”
Cosa significherà mobilità urbana domani?
Le città stanno crescendo in modo esponenziale. Per il 2030 il 70% della popolazione mondiale vivrà in città. Le mega città sono abitate da più di 20 milioni di abitanti.
La visione dell’Unione Europea: 0 auto in città per il 2030. La realtà però non corrisponde, ingorghi stradali e caos, il traffico aumenta fino alla soglia critica e quindi si ferma.
Quindi il partner ideale non è forse la bicicletta?
La bicicletta ci da’ libertà, ci mantiene sani, ci da’ flessibilità, ci permette il movimento e il contatto con gli altri.
La bici elettrica diventa sempre più protagonista. Nel progetto I della BMW Stephan Augustin si occupa di prodotti elettrici per la mobilità: ” il mercato della bici elettrica e’ in espansione, ma l’industria della bicicletta deve imparare a mettere insieme i necessari elementi. Al momento l’industria automobilistica sta facendo una notevole pressione sul mercato per le bici elettriche.”
John Cox designer e fondatore di Springtime ha una sua visione “tutto ciò che aggiungi ad una bici la allontana dal concetto di semplicità, non vincerai mai un premio semplicemente aggiungendo delle luci o cose simili”.
Kevin Mayne direttore sviluppo della ECF semplifica: in un contesto urbano ciò che conta e’: “e’ la mia bici, funziona, basta così”
John Cox si spinge oltre: “la bici urbana deve essere “pura” bisogna eliminare tutto ciò che si può rompere, rubare o perdere”.
Stephan Augustin BMW suggerisce un approccio completamente differente, una nuova categoria di biciclette.
Kevin Mayne ECF ha una visione più razionale, immaginare una subcultura della mobilità va bene ma rappresenta l’1% della popolazione abbiamo bisogno del 50%.
Stan Day fa un analisi del mercato ci sono:
20% non ciclisti e che non lo diventeranno mai
20% appassionati della bicicletta
60% potenziali ciclisti
questo 60% e’ il vero potenziale.
Per l’industria ciclistica questo significa produrre bici più normali possibili, ma dobbiamo rendere il “normale” interessante.
Quindi abbiamo bisogno di un ambiente urbano moderno con impianti per il tempo libero, aree commerciali e attrazioni varie riunite in una rete ciclabile accessibile solo alle bici, l’auto a questo punto diventa “fuori moda”.
Un moderno ambiente urbano diventa realtà e abbiamo la mobilità urbana.
In questo contesto il concetto di “sharing” diventa importante, sia “car sharing” che “bike sharing”.
A New York 5,000 persone si sono registrate per un nuovo modello di bike sharing solo nella prima giornata.
Assolutamente no! Non possiamo aspettare che la gente ci venga a cercare, dobbiamo portare la bici alla gente.
La BMW da tempo offre un servizio di bike rental ai suoi dipendenti per muoversi tra le varie sedi, l’iniziativa ha riscosso un grande successo. Questa iniziativa e’ anche una eccellente e ingegnosa strategia di vendita, un modo perfetto per far muovere le persone in bicicletta in un contesto urbano.
Le persone potranno constatare che la mobilità moderna in un contesto urbano passa attraverso la bicicletta perché è intelligente, semplice ed è il FUTURO.