Il tema dell’elettrosmog è tutt’altro che prettamente tecnico, ma ha effetti anche sulla mente e le nostre emozioni. Un passo dal libro “Difendersi dall’elettrosmog“.
Come e perchè l’effetto dell’elettrosmog influisce sul nostro benessere, sulla nostra mente ed emozioni?
Questo accade perchè assorbiamo costantemente stimoli esterni che ci arrivano sotto forma di vibrazioni, siamo esseri viventi soggetti a influenze elettro-biologiche.
Anche un semplice raggio di luce è un’“onda” che, percepita dall’occhio, viene trasmessa all’interno del corpo come informazione elettrica o chimica tramite le sinapsi, che fungono da punti di contatto o smistamento. Ogni secondo il cervello invia attraverso il corpo milioni di segnali verso determinati punti per stimolare, ad esempio, una reazione muscolare. Pertanto la presenza dell’elettrosmog pone domande esistenziali legate al perché siamo qui e al come creiamo la nostra realtà. Negli ambienti abitativi moderni, dove siamo esposti a correnti elettriche provenienti da tutte le pareti attorno a noi, ci circondiamo completamente dell’idea di materialità, creando intorno a noi una realtà che è totalmente consacrata ad essa.
Abbiamo riscontrato questo più volte nella nostra attività di consulenti: nelle abitazioni dove la presenza di elettrosmog è particolarmente forte, gli abitanti sembrano dipendenti dagli oggetti. Le proposte per risolvere i problemi vengono immediatamente boicottate: “Questo non è possibile, perché… perché… perché…!”. Oppure: “Non voglio”. Il che in realtà vuol dire: “Non ci posso fare niente”. È come se ogni libero impulso di creatività fosse spento e le persone fossero uniformemente programmate solo sulle necessità materiali: sebbene sia presente un computer fisso, non si può assolutamente rinunciare al sistema di connessione internet senza cavi; anche se il bambino dorme male la lampada nella cameretta, con il suo forte campo elettrico, non può essere sostituita perché a lui piace tanto; e, nonostante una lunga malattia, la posizione del letto non può essere cambiata perché è stato appena acquistato un nuovo armadio che sta così bene proprio lì dove il letto dovrebbe essere spostato. Comportandoci così rinunciamo alla nostra interiorità a favore di un mondo fatto di esteriorità.
L’elettrosmog inoltre non ha soltanto effetti sulla mente e sulla psiche, è anche l’espressione di una nostra attitudine mentale, è lo specchio che ritrae il modello materialistico della nostra società. Per dirla con le parole di Steiner, abbiamo “fatto morire la luce” e insieme agli elettroni siamo “scivolati” sempre di più nella materia.
È interessante come in concomitanza con l’elettrosmog spesso si presentino problemi di muffa. Sembra che con il rafforzarsi del materialismo l’individuo si allontani progressivamente dal suo centro, cioè da se stesso, e che i problemi, i quali non vengono affrontati, “si depositino” come qualcosa di irrisolto. Se riflettiamo sull’azione della muffa, ci rendiamo conto che opera decomponendo resti organici. È quasi come se la muffa si prendesse carico di quello che noi non siamo in
grado di fare. Chi abita in case che presentano problemi di muffa, spesso sperimenta un forte cambiamento di coscienza dopo che la muffa è stata rimossa attraverso interventi professionali e, laddove prima della rimozione della muffa c’erano delle forti resistenze, all’improvviso diventano possibili anche interventi positivi per la riduzione dell’elettrosmog.